Presunto jihadista siriano, richiesta la scarcerazione

In tribunale - Si torna sul caso di Mahmoud Jrad

Udienza davanti al Tribunale del Riesame per , il siriano di 23enne fermato a Varese ai primi di agosto, perché sarebbe stato pronto a partire per andare a combattere in Siria con le milizie di Al-Nusra. Istanza di scarcerazione presentata ieri mattina dal suo legale, l’avvocato Luca Bauccio, e il giudice si è riservato di decidere. Tra le dichiarazioni rese note ieri mattina, ci sono quelle che Mahmoud Jrad ha fatto per giustificare i suoi preparativi per recarsi in Siria.

Nessun collegamento con i miliziani, secondo il giovane, solo la volontà di andare a trovare la moglie. Dalle indagini è emerso però che nel telefono di Jrad, gli investigatori della Digos hanno rintracciato alcuni file audio che sarebbero stati inviati dal fronte di guerra di Aleppo, con indicazioni operative per i mujaheddin. Il pm Enrico Pavone ha chiesto anche che l’istanza di scarcerazione sia dichiarata inammissibile. L’avvocato di Mahmoud Jrad non ha infatti impugnato l’ultima ordinanza di custodia cautelare emessa dal presidente dell’ufficio gip di Milano, Aurelio Barazzetta, ma la prima ordinanza a carico del siriano che era stata firmata dal gip di Varese, quando era stato fermato nell’ambito di un’indagine della Dda di Genova che coinvolge altre persone, tra cui il fratello del siriano, tre imam (un albanese e due marocchini) e due marocchini che frequentavano moschee.