Salta ancora l’udienza per il figlio del Senatùr

Il figlio dell’ex leader della Lega è accusato di aver fatto acquisti per 10mila euro senza saldare il conto

Riccardo Bossi cambia avvocato: salta l’udienza preliminare. Tutto rinviato a fine gennaio per quanto riguarda l’indagine varesina sul figlio maggiore del Senatùr: oggi il tribunale di Busto Arsizio potrebbe invece arrivare ad una sentenza. A Varese Bossi jr è finito davanti al gup Alessandro Chionna perché secondo l’accusa si sarebbe lasciato andare ad acquisti per circa 10mila euro senza però mai saldare il conto. A maggio la stessa udienza preliminare era saltata perché l’allora avvocato aveva dismesso il mandato.

Ne era quindi stato nominato uno d’ufficio. Che ieri, però, Bossi ha sostituito: il nuovo legale ha chiesto tempo per poter esaminare gli atti. E l’udienza è saltata di nuovo. Secondo l’autorità giudiziaria, che ha chiesto il rinvio a giudizio di Bossi jr, il primo genito di casa Bossi avrebbe fatto acquisti di varia natura per un ammontare complessivo di circa diecimila euro. Salvo poi non saldare il conto facendo mille promesse su un imminente pagamento. Promesse mai mantenute.

Cose tipo, tranquillo poi passo a saldare, sparendo nel nulla. Secondo indiscrezioni Bossi jr. avrebbe in talune occasioni anche dichiarato che a pagare sarebbe poi passato il padre, sfruttando quindi il cognome di peso che porta. Padre al quale, ovviamente, i debiti non sono in alcun modo riconducibili. Le parti civili sono in tutto tre: un gioielliere di Varese, un gommista, sempre varesino, e una società di servizi. Dal gioielliere Bossi jr. avrebbe speso circa settemila euro, mentre più di duemila euro sarebbero andati per l’acquisto di quattro gomme e quattro cerchioni per la Porsche Cayenne di famiglia. Spese che avrebbe tralasciato di pagare con i creditori, che stanchi di chiedere alla fine hanno sporto denuncia. Bizzarro è il fatto che lo stesso Bossi sia coinvolto in un’indagine per fatti analoghi coordinata dalla procura di Busto Arsizio. In quel caso Bossi jr. si sarebbe regalato un costoso Rolex, acquistato in una nota gioielleria di Busto Arsizio, dimenticando, anche quella volta, di saldare il conto.

E anche lì il gioielliere alla fine lo ha denunciato. L’accusa bustocca ha chiesto una condanna a un anno e due mesi per il primogenito del Senatùr. Oggi è attesa la sentenza. Il procedimento varesino dovrà invece attendere altri tre mesi prima di arrivare ad una prima definizione.