Shopping con il burqa per le musulmane

Le reazioni - Le donne, fotografate in via Morosini, hanno fatto acquisti in centro città richiamando l’attenzione delle persone nei negozi

Le donne in burqa continuano a far discutere.
La foto di un gruppetto di musulmane a spasso in via Morosinicon indosso il tradizionale abito nero, pubblicata su Facebook dall’ex consigliere comunale Piero Galparoli, sta facendo il giro del web. Corre per le vie dell’etere, ma rimbalza anche tra le vie del centro e tra i commercianti che hanno servito le donne, a quanto pare in città per lo shopping. Sono state avvistate l’ultima volta martedì,

ma forse erano già in città la settimana scorsa. Impossibile stabilire con certezza se fossero le stesse donne, visto che il loro volto è completamente coperto, ma data la rarità del fatto si può presumere che lo siano. L’identikit è lo stesso: quattro o cinque donne infagottate dentro gli abiti che coprono il corpo dalla testa ai piedi, lasciando scoperti solo gli occhi, accompagnate da un uomo a mo’ di guardia del corpo. «Sono state da noi settimana scorsa, non ricordo con precisione il giorno – spiega la commessa di un negozio di corso Matteotti– Ricordo bene il gelo che si è creato tra i clienti che erano presenti». L’abito mette soggezione. È il simbolo dell’Islam più radicale e della sottomissione delle donne nel mondo arabo. «Ne sono entrate tre, mentre altre aspettavano fuori – continua – Hanno dato un’occhiata alle vetrine, muovendosi goffamente, ma non hanno chiesto nulla e poco dopo sono uscite». Una toccata e fuga sufficiente a far calare il silenzio nel negozio. «Non saprei descrivere la sensazione ma non è stata positiva. Un po’ di paura e tanto disagio di fronte al simbolo di una cultura che, soprattutto da donne, non comprendiamo». Non è la diversità a spaventare di più. L’associazione con i fatti di terrorismo e con le terribili immagini degli attentati che hanno insanguinato l’Europa, è breve. Eppure, le donne in burqa nella vicina Svizzera, e nelle principali vie delle shopping di Milano, sono moltissime e rappresentano la borghesia araba. Spendono molti soldi nei negozi, acquistano capi firmati e insieme a Russi e Giapponesi, rappresentano il target di clientela più apprezzato dai commercianti. «È la prima che vedo delle donne in burqa a Varese – ammette il vice sindaco Daniele Zanzi – Non ho incontrato il gruppo ma ho visto la foto online e letto i commenti dei varesini». Commenti che hanno invocato l’intervento dei vigili e l’applicazione dell’ordinanza anti burqa, che però non c’è. «Ecco vorrei tranquillizzare i cittadini – aggiunge – Quando il provvedimento sarà autorizzato, adotteremo l’ordinanza e la faremo anche rispettare».