Trenta Velo Ok a Varese. Con gli autovelox che daranno multe

In alcune vie potrebbe essere istituito anche il limite di velocità di 30 chilometri orari

Sono stati presentati ieri mattina a Palazzo Estense i dati sulla velocità raccolti in queste settimane dalla polizia locale attraverso i Velo Ok, la cui comparsa all’inizio di marzo aveva suscitato clamore, con alcuni di essi spostati o rubati.

Le “colonnine” arancioni sono semplici contenitori che fungono da “dissuasori psicologici” anche quando sono vuoti, ma possono contenere apparecchiature di rilevamento della velocità, e questo è stato per ora il caso di Varese, oppure gli autovelox che servono a comminare le multe in caso di infrazione.

I nove Velo Ok finora installati sono stati posizionati in via Saffi, in via Giordani e sulla strada provinciale che porta alla Rasa: tre punti sperimentali, su strade non principali ma comunque ad elevata percorrenza, che, come ha ricordato il vicesindaco Daniele Zanzi, erano stati segnalati per un’eccessiva velocità degli automobilisti. Zanzi e il comandante della Polizia locale di Varese, Emiliano Bezzon, hanno concordato sull’interesse dei dati raccolti, che indicano la reale efficacia dei Velo Ok al fine di ridurre la velocità.

Giudicato un esperimento molto positivo, esso verrà dunque replicato e rafforzato, con un totale di 30 “colonnine” che saranno posizionate in altri punti della città, su strade principali e secondarie, seguendo sempre le segnalazioni giunte dai cittadini. I Velo Ok continueranno così a raccogliere dati ma, come sottolineato da Zanzi, «d’ora in poi, saltuariamente e in punti scelti a rotazione, potranno contenere gli autovelox per punire le eventuali infrazioni. In questo modo l’automobilista non avrà più la certezza di non rischiare multe, alzando, nel dubbio, il piede dall’acceleratore».

Il sindaco Davide Galimberti ha aggiunto: «Questa, lo ribadisco ancora una volta, non è una manovra per “fare cassa”, ma per la sicurezza della città. L’iniziativa è nata dopo continue richieste e segnalazioni dei varesini, che sentono molto il tema della sicurezza stradale. Questo progetto, che si basa su dati effettivi, proiettati statisticamente, è appena agli inizi ma in futuro potrà dare enormi vantaggi, rendendo Varese un luogo di eccellenza nel comportamento stradale di automobilisti, ciclisti e pedoni». Paolo Golio, direttore del progetto “Noi sicuri”, che collabora con le amministrazioni comunali per promuovere la sicurezza stradale, ha presentato i dati raccolti, sottolineando come questa prima sperimentazione a Varese sia stata di tipo “correttivo” e non “sanzionatorio”: «I Velo Ok non sono fissi e sempre attivi come i Tutor autostradali, ma possono essere attivati a piacere e sono facilmente riposizionabili per tenere alta l’attenzione nelle varie zone della città. Quando contengono l’autovelox non possono fare multe autonomamente, ma è richiesta la presenza di un presidio delle forze di polizia nelle vicinanze».

Zanzi ha infine evidenziato come i Velo Ok costituiscano solo uno dei progetti allo studio per aumentare la sicurezza stradale a Varese: «In alcuni punti, come ad esempio di fronte alla scuola di Bobbiate e in altre zone sensibili, stiamo valutando il limite a 30 chilometri all’ora, mentre in alcune aree residenziali dei rallentatori del traffico. Prevediamo anche un sistema più efficiente e sicuro per i passaggi pedonali maggiormente a rischio e un potenziamento delle videocamere sugli impianti semaforici, aumentandone il periodo di accensione di notte». È inoltre stata chiesta al Prefetto l’autorizzazione per posizionare in città degli autovelox fissi, ma questi, come è stato ricordato da Golio, in ambito urbano possono essere installati solo su strade a 4 corsie separate da uno spartitraffico, come a Varese è solo viale Europa.