Amazzonia chiama Malnate: «Bisce e ratti al parcheggio»

Situazione al limite al parcheggio di via Verdi

Una fitta vegetazione con piante altissime, infestata di bisce e ratti. L’habitat lussureggiante non è il cuore di qualche sperduto villaggio dell’Amazzonia, ma il centro abitato di Malnate, a due passi dalla stazione ferroviaria, di fianco alla centralissima via Matteotti.

L’area in questione è quella che fa da contorno al parcheggio di via Verdi, utilizzato in particolare dai pendolari della ferrovia. Un rettangolo di cemento inghiottito dal verde, cresciuto a dismisura. Il problema non è il parcheggio, ma tutto ciò che ci sta attorno. Da una parte e dall’altra le erbacce hanno preso il sopravvento trasformandosi in un rifugio sicuro per tantissimi animali, non proprio gradevoli.

Ne sa qualcosa la signora , residente in via Matteotti. La malnatese, che vive proprio di fianco al parcheggio, ogni anno deve fare i conti con la crescita esponenziale della vegetazione. Una situazione documentata con numerosissime mail inviate in Comune: nelle ultime ore di fronte alla sua abitazione, dopo tanta insistenza, è avvenuto un taglio parziale che non cancella però tutte le problematiche connesse al contesto.

«Vorrei sensibilizzare in maniera propositiva il Comune – dice la malnatese – e tutti gli organi competenti rispetto alla situazione che viviamo qui. Di appelli e di richiami ne ho fatti da sempre, ma mi hanno ascoltato solo quando hanno percepito la questione come un problema personale, tanto che hanno tagliato solo dalla mia parte. Ma non è così e non può funzionare».

«Il problema va affrontato complessivamente – continua ancora la malnatese – . Parlano tanto di attenzione all’ecologia e all’ambiente e poi permettono ai topi di entrare dalla nostra porta senza bussare».

La vegetazione ha fatto da richiamo a tanti ratti: «Questo problema c’è ogni anno – confessa la signora – entrano dalla parte inferiore e fanno razzia. L’ultima volta ne ho trovato uno morto in casa. Non c’è una sensibilizzazione per la salvaguardia ambientale dei cittadini che non possono vivere in un ambiente ospitale».

La donna ha messo in luce una questione rilevante, che peraltro era stata già sollevata in passato da altri abitanti della stessa zona, in particolare da chi vive dalla parte opposta del complesso residenziale. «C’è un altro problema che vorrei segnalare – ha concluso la donna – per evitare che possano innescarsi situazioni pericolose: ci sono ragazzini che scendono giù nella valle e potrebbero farsi davvero molto male. Sarebbe meglio monitorare la situazione».