Ancora aria irrespirabile dalla zona industriale

Gavirate - Cittadini esasperati: «Se stendiamo i panni sul balcone o in giardino li ritroviamo anneriti»

Ancora miasmi e cattivo odore dalla zona industriale di Gavirate; un’altra denuncia da parte dei sempre più esasperati residenti in particolare delle vie Milano, Ticino, Vignacce e Fratelli Bandiera. Una vicenda che si trascina da anni, tra raccolte firme, petizioni, interrogazioni consiliari ed esposti ai carabinieri che fino ad oggi però non ha portato ad alcuna soluzione.

«Sono due settimane che l’aria è irrespirabile – afferma una residente di via Milano – con questo caldo siamo stati costretti a tenere le finestre chiuse per evitare di far entrare in casa quell’odore fastidioso che fa bruciare gli occhi e la gola». Un fenomeno che si è intensificato nelle ultime due settimane, soprattutto nelle ore notturne o anche di prima mattina. «Se stendiamo i panni sul balcone o in giardino li ritroviamo anneriti –

denuncia un’altra cittadina che abita nella via – e anche la frutta e la verdura dell’orto sono rivestite da una patina nera». I gaviratesi residenti in questa zona sono molto preoccupati per la loro salute e quella dei loro figli. «Non si può andare avanti così – si sfoga un altro residente – chi di dovere intervenga urgentemente; queste esalazioni moleste non sono più tollerabili; c’è in gioco la salute di tutti noi». Gli abitanti delle vie Milano e Fratelli Bandiera denunciano come negli ultimi anni, diversi residenti si siano ammalati di patologie respiratorie. La delicata vicenda è finita anche su Facebook.
Testimone diretto del peggioramento della situazione è il capogruppo di minoranza Gianni Lucchina, che abita in via Vignacce e che preannuncia un’altra interrogazione consiliare, dopo quella dell’aprile 2015. «La situazione negli ultimi quindici giorni è nettamente peggiorata – dichiara Lucchina – i cattivi odori, simili alla gomma bruciata o al catrame, si sentono al mattino presto, nel tardo pomeriggio ma anche a notte inoltrata; tutto questo incide sulla qualità dell’aria che respiriamo, obbligando molti cittadini a modificare le proprie abitudini e danneggiando la qualità della vita».

Per il consigliere comunale è fondamentale conoscere la provenienza dei miasmi e anche la loro natura, per accertarne la pericolosità per la salute. Lucchina invoca il coinvolgimento di Arpa «pretendendo che venga installata un’apposita centralina che consenta di individuare la provenienza degli odori e analizzare la pericolosità delle esalazioni; non possiamo né sottovalutare né rinviare problemi che riguardano la salute dei cittadini».
«Dopo l’esposto presentato dai cittadini ai carabinieri, la magistratura sta facendo le sue indagini – replica il sindaco Silvana Alberio – per quanto riguarda il Comune abbiamo chiesto ad Arpa il posizionamento di una centralina e stiamo aspettando una risposta; siamo disponibili anche a una compartecipazione economica. Arpa peraltro è già uscita due volte per controlli riscontrando nulla di anomalo».