Besozzo e Comerio uniti per i migranti. «Sì allo Sprar, un vero salto di qualità»

I due Comuni sono i primi ad aderire alla sperimentazione del progetto di accoglienza

Fare un salto di qualità nei progetti di accoglienza dei migranti richiedenti asilo, aderendo al piano Sprar, acronimo che sta per Servizio Protezione Richiedenti Asilo Rifugiati e superando così l’emergenza dei Cas, acronimo di Centro di Accoglienza Straordinario.

È la scelta dei Comuni di Besozzo, capofila, e Comerio, i primi in provincia di Varese ad accogliere migranti, che hanno deciso di unire le forze e partecipare insieme al bando Sprar promosso dal Ministero dell’Interno, che scade il 30 settembre e i cui risultati si conosceranno a inizio 2018. Con questa modalità, sono i Comuni in prima persona a gestire il progetto di accoglienza, con la collaborazione delle cooperative che possono aderire compilando un apposito modulo; il bando dei due Comuni è stato appena pubblicato.

«Vogliamo dare continuità a quanto fatto sino a oggi in tema di accoglienza che è il tema oggi per il nostro territorio – afferma , sindaco di Besozzo e portavoce, con sindaco di Comerio, della Rete Civica dei sindaci per l’accoglienza – l’obiettivo è fare un salto di qualità rispetto al Cas». Il piano presentato è triennale e il bando ministeriale lo finanzierebbe con circa 500 mila euro all’anno. Se il Cas fornisce un tetto e un pasto ai migranti, lo Sprar contempla anche istruzione, formazione e inserimento lavorativo, cosa che, almeno in parte i Comuni di Comerio e Besozzo garantiscono già.

«Lo Sprar ha due vantaggi – prosegue Del Torchio – permette di lavorare con un numero prefissato di migranti, tutti vicini ad avere lo status di rifugiato e consente di coinvolgere nei vari progetti anche italiani in difficoltà». Il Comune di Besozzo utilizzerà il progetto per aiutare besozzesi in difficoltà con la casa e alle prese con sfratti, mentre Comerio, come già fa, proseguirà in iniziative di inserimento lavorativo per comeriesi disoccupati. Come numero di migranti ospitati, il progetto Sprar segue il criterio dei tre profughi ogni mille abitanti; si tratterebbe di otto ospiti per Comerio e di ventotto per Besozzo.

«Lo Sprar è l’unico modello possibile per un’accoglienza sicura ed efficace – dichiara Aimetti – Comerio con Besozzo, in provincia di Varese, sono i primi a provare a sperimentarlo; è un progetto pilota che può essere esportato anche in altri Comuni. Al bando possono partecipare solo cooperative con requisiti precisi, onde evitare speculazioni; con i fondi a disposizione si aiutano sia i migranti che gli italiani in difficoltà».