Cyberbullismo e rischi dei social network. A Sesto Calende si tiene alta la guardia

Alla Bassetti. Incontro con esperti e studenti: «Non sottovalutate il problema e segnalate i casi. Di questo male si può morire»

Alla Bassetti si parla di cyberbullismo con l’onorevole. . La senatrice, insegnante nella vicina Oleggio, nei giorni scorsi è intervenuta nella sua scuola d’infanzia per parlare ai ragazzi dei rischi connessi all’uso dei social network. Invitata dalla preside , è stata accolta dalla vice , dalla presidentessa del consiglio d’istituto e da , una delle promotrici dell’incontro. Alla conferenza erano presenti tantissimi adolescenti, che hanno apprezzato il tema proposto e rivolto molte domande alla senatrice e agli altri due relatori,

il pedagogista , l’esperto di social e il moderatore, l’ex alunno. La senatrice Ferrara ha catalizzato l’attenzione degli alunni su alcuni casi nazionali: quello ad esempio di Carolina, una sua allieva suicidatasi il 5 gennaio 2013 dopo un episodio di diffamazione a mezzo video diffuso su Facebook. Un caso assurto alle cronache nazionali perché la ragazza, prima di gettarsi dalla finestra, ha lasciato un testamento scottante, denunciando i nomi dei persecutori. Una vicenda che ha segnato la senatrice, così come il caso di Andrea, il ragazzo dai pantaloni rosa sbeffeggiato per la sua presunta omosessualità e morto suicida. E, ancora, il dramma di Aurora, la giovane tredicenne con problemi di salute accusata su Ask d’essere “la vergogna del 2000” e gettatasi dal 7° piano. Tutti casi capitati ad adolescenti che l’hanno spinta a lavorare a una legge, la prima in Europa sul tema, già approvata dal Senato, che definisce il cyberbullismo e che intende agire su due fronti nei confronti del bullo: con un percorso rieducativo di messa alla prova che il bullo pentito può intraprendere; o, in caso di denuncia o mancato pentimento, il riformatorio o il carcere. «La legge – ha spiegato – non rende impunibile chi si macchia di reato. Ma vuole correggere chi ha sbagliato. Nessun buonismo: il percorso d’ammonimento è severo». Nel dl si affida alla Polizia Postale il compito di formare gli insegnanti e s’impone l’identificazione di un referente nelle scuole. Perché anche adulti e educatori devono fare i conti con il cyberbullismo: il 29 aprile alla Bassetti si terrà un incontro per loro. Ai ragazzi è stato chiesto d’imparare a parlare del problema e di non sottovalutare il rischio della Rete.