85 anni fa – muore l’inventore della Radio

Guglielmo Marconi è universalmente riconosciuto come il "papà" della radio, brevettata il 2 giugno 1896 a Londra e destinata a cambiare per sempre il nostro modo di comunicare.

Il 20 Luglio del 1937 muore a Roma lo scienziato Guglielmo Marconi (era nato a Bologna nel 1874).

Marconi il giorno prima, dopo aver accompagnato alla stazione Termini la moglie (che si recava a Viareggio per festeggiare il settimo compleanno della figlia Elettra), era stato colpito da una crisi cardiaca durante il tragitto per tornare nella casa del suocero, in via Condotti. Qui si spegne alle 3:45 del mattino del 20 luglio.

Nello stesso giorno le stazioni radio di tutto il mondo, in segno di lutto, interrompono le trasmissioni per due minuti, contemporaneamente. Il giorno dopo oltre 500.000 persone partecipano ai funerali di Stato.

Nel 1894 Marconi avrebbe letto gli esperimenti compiuti dal fisico tedesco Hertz e il lavoro compiuto da Nikola Tesla. Partendo da questi testi, Marconi ha capito che le onde radio potevano essere usate per comunicazioni senza fili. Alla fine del 1895 è riuscito ad emettere segnali radio per un miglio

A lui si deve lo sviluppo di un efficace sistema di telecomunicazione a distanza via onde radio, ovvero la telegrafia senza fili o radiotelegrafo, che ebbe notevole diffusione, la cui evoluzione portò allo sviluppo della radio e della televisione e in generale di tutti i moderni sistemi e metodi di radiocomunicazione che utilizzano le comunicazioni senza fili, e che gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1909 condiviso con Carl Ferdinand Braun, «in riconoscimento del suo contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili».