Rissa al Carrefour Ferito perde un occhio

VARESE Sono stati denunciati per lesioni gravissime tre dei quattro nordafricani protagonisti mercoledì sera, poco dopo le 19, di una furibonda rissa davanti al supermercato Carrefour, tra via Milano e la stazione delle Nord. L’ipotesi di reato è seria, come sono serie le condizioni di uno dei feriti massacrato a colpi di bottiglie rotte: quasi certamente perderà l’uso di un occhio. In pessime condizioni anche gli altri coinvolti nel sanguinoso pestaggio: i referti medici parlano di prognosi che variano fra i 15 e i 25 giorni.

Proprio non se l’aspettava nessuno, questa nuova rissa tra immigrati in zona stazione. Con l’arrivo del presidio fisso della Polfer prima, e con l’insediamento dei giudici di pace all’ex liceo artistico in seguito, la vivibilità della zona era sembrata migliorata. Proprio per questo i fatti di mercoledì sera hanno spiazzato un po’ tutti. «Sono rimasta incredula per qualche minuto quando l’ho letto – racconta Luisa Bonicalzi, che lavora in un ufficio di viale Milano – ero già uscita dal lavoro quando è successo. Però la situazione non è più quella di un paio d’anni fa: non so dire cosa succeda la sera, ma le facce che si vedevano in giro di giorno sono diventate molte meno». Aggiunge Elisabetta Magnani, giovane pendolare: «Il fatto è che al mattino e nel pomeriggio si può stare tranquilli perché si vede anche molta polizia, mentre la sera dopo le 18,30-19 comincia a non esserci più nessuno». E alla domanda se si possa stare tranquilli, la risposta è «sicuramente con certe persone in giro no. Nessuno vuole discriminare, ma fidarsi è bene e non fidarsi è meglio».

Anche entrando in posta si rileva qualche problema nella fascia oraria tardo-pomeridiana e serale. «Di giorno si può stare più tranquilli – racconta Rosaria Cutrello – ma è con il buio che inizia a girare un po’ di gente stramba. Soprattutto quando usciamo dal lavoro la sera alle otto meno un quarto non è per niente piacevole». Almeno di giorno però impiegati e clienti

possono contare sulla polizia postale. Gli agenti presidiano sia l’interno che l’esterno, e soprattutto girano in borghese facendo controlli. «Mi ricordo che proprio l’anno scorso c’erano stati problemi di questi tempi – dice Lucia Rossotti, una cliente – ma ho visto un bel cambiamento da quando sono arrivati qui i giudici di pace. Era da un po’ che non si sentiva niente».

Interessante sarebbe ascoltare anche i dipendenti del Carrefour e dell’Upim, che però non vengono autorizzati a parlare dai superiori. Di certo si sa che l’episodio violento ha rimesso subito in allarme chi di dovere, visto che neanche 24 ore dopo la rissa il Carrefour aveva già provveduto a rinforzare il presidio con due vigilanti aggiuntivi.

f.tonghini

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