Chiesa/ Ravasi avvia dialogo con non credenti: No superficialità

Città del Vaticano, 12 feb. (TMNews) – “L’incontro tra credenti enon credenti avviene quando si lasciano alle spalle apologetiche feroci e dissacrazioni devastanti e si toglie via la coltre grigia della superficialità e dell’indifferenza, che seppellisce l’anelito profondo alla ricerca, e si rivelano, invece, le ragioni profonde della speranza del credente e dell’attesa dell’agnostico”. Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la Cultura, spiega così l’iniziativa di dialogo con i non credenti che avvia oggi all’università di Bologna, primo ateneo laico d’Europa.

La nuova struttura si chiama ‘Cortile dei Gentili’ dal nome dello spazio specifico dell’antico Tempio di Gerusalemme al quale tutti, e non solo gli israeliti, potevano liberamente accedere.

Quello di oggi è l’esordio italiano, mentre il suo varo internazionale a Parigi il 24 e il 25 marzo. L’iniziativa di Ravasi riecheggia per certi versi la ‘Cattedra dei non credenti’ che il cardinale Carlo Maria Martini promosse all’epoca in cui era arcivescovo di Milano.

“L’ostacolo che si leva per questo dialogo-incontro – afferma Ravasi in un intervento pubblicato sull”Osservatore romano’ – è forse uno solo, quello della superficialità che stinge la fede in una vaga spiritualità e riduce l’ateismo a una negazione banale o sarcastica. Per molti, ai nostri giorni, il ‘Padre nostro’ si trasforma nella caricatura che ne ha fatto Jacques Prévert: ‘Padre nostro che sei nei cieli, restaci!'”. Per Ravasi “è questo il grande rischio che mette in difficoltà una ricerca reciproca, lasciando il credente avvolto in una lieve aura di religiosità, di devozione, di ritualismo tradizionale, e il non credente immerso nel realismo pesante delle cose, dell’immediato, dell’interesse”.

Intervistato dalla ‘Radio vaticana’, Ravasi spiega i rapporti tra il ‘Cortile dei gentili’ e il nuovo dicastero vaticano dedicato alla nuova evangelizzazione ed affidato a mons. Rino Fisichella: “Anche noi ad un certo momento dovremo interessarci di un settore che dal punto di vista culturale e sociale è, ai giorni nostri, fondamentale, purtroppo, ed è il fenomeno della ‘indifferenza’. Quindi, questa situazione dovrà essere anche studiata dal punto di vista culturale e dal punto di vista pastorale naturalmente dovrà essere studiata dal Pontificio Consiglio della nuova Evangelizzazione”.

Ska

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