Bruxelles, 11 mar. (TMNews) – E’ entrata in vigore oggi, con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, la ‘decisione’ del Consiglio Ue che commina nuove sanzioni a persone o società libiche (chiamate ‘entità’) associate al regime del colonnello Gheddafi, congelandone gli ‘asset’ negli Stati membri.
La lista – che va ad aggiungersi a un elenco di 26 persone, fra cui lo stesso Gheddafi e la sua famiglia, per cui le sanzioni erano già in applicazione – contiene il nome di una persona, Mustafa Zarti, e quello di cinque ‘entità, società, banche o fondi d’investimento.
Zarti, incluso nell’elenco per la sua “vicinanza o associazione con il regime” di Gheddafi, è vicepresidente del consiglio di amministrazione della ‘Lybian Investment Authority’, membro del board della ‘National Oli Corporation’, capo della società petrolifera Tamoil e vicepresidente della ‘First Energy Bank’ del Bahrein.
Le cinque società, considerate tutte “sotto il controllo di Muammar Gheddafi e della sua famiglia”, e come “potenziali fonti di finanziamento per il suo regime”, sono, come già ampiamente anticipato nei giorni scorsi: la Banca centrale della Libia (Cbl), il ‘Lybia Africa Investment Portfolio’, la Libyan Foreign Bank, la ‘Lybian Housing and Infrastructure Board'(Hib), e la ‘Lybian Investment Authority (Lia) conosciuta anche come ‘Lybian Arab Foreign Investment Company’ (Lafico).
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