Tripoli, 23 apr. (TMNews) – L’esercito libico potrebbe ritirarsi dalla città di Misurata, controllata dai ribelli, ed essere rimpiazzato da tribù armate. Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri del Paese africano, Khaled Kaim, come riportato dalla tv satellitare britannica Sky News.
L’annuncio di Kaim arriva dopo le notizie sui consistenti successi dell’opposizione nella città e i nuovi bombardamenti aerei della Nato sulla capitale Tripoli. Il vice ministro ha sottolineato che i raid dell’alleanza atlantica hanno impedito ai combattenti fedeli al colonnello Muammar Gheddafi di riprendere Misurata e che i leader tribali hanno dato un “ultimatum” all’esercito.
“Se non riescono a risolvere il problema a Misurata allora la popolazione della regione will move in”, ha spiegato, “La situazione a Misurata sarà attenuata, sarà affrontata dalle tribù intorno a Misurata e il resto della popolazione di Misurata e non dall’esercito libico. La tattica dell’esercito è avere avere una soluzione chirurgica, ma con gli attacchi aerei non funziona”.
Sono emerse indiscrezioni che alcuni dei siti della città più importanti a livello strategico – compreso l’edificio più alto, il Tameen – sono stati conquistati dai ribelli, che ne ha sottratto il controllo all’esercito. Le forze di Gheddafi avevano utilizzato edifici del genere per riprendere possesso di Misurata, con i cecchini accusati di sparare indiscriminatamente contro le persone.
Kaim ha inoltre criticato l’iniziativa dell’America di iniziare a utilizzare i droni, che ha definito una tattica “sporca” che rappresenta “un’ulteriore crimine contro l’umanità”.
Fco
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