Somma, 35 profughi in città Sono stati accolti in un hotel

SOMMA LOMBARDO Ha davanti un piatto di risotto giallo, Bamba Ibrahima, mentre risponde alle nostre domande. Gli occhi profondi, il viso pulito quasi a significare un momento di pace per ora ritrovato. Tanta gentilezza. Ha 22 anni, parla in francese. E’ scappato dalla Libia, da Misurata, dove lavorava in una farmacia. E’ originario della Costa d’Avorio ma da un paio di anni, lavorava nel paese nordafricano. «Siamo partiti giovedì scorso, eravamo in tanti su una barca piccola: più di 200 persone ammassate lì. Siamo stati obbligati a farlo, bombardavano le nostre case e non avevamo più da lavorare». L’aeroporto di Tripoli bloccato, la frontiera con la Tunisia pure, racconta: «L’unica soluzione era prendere la via del mare». Ha una fidanzata in Costa d’Avorio e si tocca il cuore quando parla di lei, ma spera che sia lei a raggiungerlo in Italia: «Gioco a calcio, mi piacerebbe fermarmi qui». E il risotto, è buono? «Buonissimo», sorride. Mentre un vicino di tavolo, ghanese, esclama in inglese: «Excellent».Sono i profughi arrivati ieri alle 2 del pomeriggio a Somma, all’hotel ristorante Cervo di Case Nuove: 35 persone, tutti uomini giovani dai 20 ai 40 anni, scappati dalla Libia ma originari di diversi

Paesi (Marocco, Tunisia, Ghana, Burkina Faso). Resteranno 30-40 giorni. La scelta di Somma è stata comunicata l’altro ieri in tarda serata alla provincia di Varese dal commissario per l’emergenza profughi della Lombardia dottor Roberto Giarola. «Noi ci siamo occupati di dar loro assistenza dal porto di Genova (dove sono arrivati da Lampedusa) a qui», spiega Massimiliano Carioni, assessore provinciale alla Protezione civile. «Ci auguriamo che, a breve, si passi a una scelta condivisa con gli enti locali. Mi sembrano tutte persone tranquille che non creeranno problemi di ordine pubblico. Ma ringrazio il comandante dei carabinieri perché, pur non essendocene bisogno, ha assicurato che avrà un occhio di riguardo». Ieri pomeriggio, all’hotel Cervo, c’è stato un dispiegamento di forze; dalle assistenti sociali del Comune al parroco. «oggi (giovedì 19 maggio), convocherò un tavolo con le associazioni locali per fornire tutta l’assistenza del caso», fa sapere Claudia Colombo, assessore ai Servizi sociali presente in loco al posto del sindaco Guido Colombo impegnato a Milano in Regione. «Piuttosto che tenere le camere vuote come succede a tutti gli alberghi qui, preferiamo aiutare questi ragazzi. L’Italia li ha accettati e noi aiutiamo il nostro Paese e loro», commenta Giampaolo Isoni, direttore dell’hotel Cervo.

Alessandra Pedroni

f.iagrossi

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