Torino/ Sale la tensione tra gli operai della De Tomaso

Torino, 7 giu. (TMNews) – Gli operai dello stabilimento ex Pinifarina della De Tomaso sono ormai esasperati. E dopo mesi di incertezze esplode la rabbia. Da cinque mesi i circa 980 operai della De Tomaso ricevono la cassa integrazione con gran ritardo e sull’avvio dell’attivita’ produttiva del nuovo modello battezzato Deauville, un auto di lusso presentata all’ultimo Salone di Ginevra, regna l’incertezza.

L’azienda sembra essere in crisi di liquidita’, i fondi europei e regionali per i corsi di formazione, propedeutici alla partenza della produzione della nuova auto, sono sempre li’ li’ per essere sbloccati.

Oggi l’incontro prsso l’assessorato al Lavoro tra sindacati, regione e Gian Mario Rossignolo, presidente della De Tomaso, che ha acquisito lo stabilimento di Grugliasco e i suoi 980 operai dalla Pininfarina, dopo ore di confronto non ha prodotto risultati definitivi. Rossignolo ha lasciato frettolosamente la la sede dell’assessorato al Lavoro, inseguito dagli operai, che hanno

circondato la sua auto per bersagliarla di calci e pugni. I poliziotti che presidiavano l’assessorato fin dal pomeriggio sono intervenuti in difesa del manager. Giuseppe Anfuso della Uilm piemontese si e’ detto “profondamente preoccupato” per la sorte dello stabilimento torinese, che secondo alcuni operai andra’ incontro ad una odissea simile a quella vissuta dalla carrozzeria Bertone.

A calmare gli animi esacerbati da continue promesse e dilazioni nel tempo dell’inizio della produzione e dei pagamenti degli stipendi, Federico Bellono, segretario torinese della Fiom, che con un megafono ha arringato gli operai che bloccavano via Magenta a Torino. Domani un incontro tra Rsu e azienda a Grugliasco, dopodomani previsto ancora un vertice in Regione.

Nel frattempo gli operai si sono organizzati in un corteo spontaneo, per raggiungere la principale stazione ferroviaria di Torino e manifestare sui binari.

Prs

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