Usa/ Ralph Nader: Rivince Obama, vi spiego perché

New York, 28 apr. (TMNews) – Barack Obama vincerà facilmente nel 2012: parola di uno che se ne intende, quattro volte candidato alla presidenza. L’opinione è di Ralph Nader, che per la Casa Bianca ha corso l’ultima volta nel 2008 con una piattaforma progressista che ne ha fatto per molti anni la voce dell’America di sinistra. In un editoriale per Bloomberg News, Nader elenca cinque motivi per i quali il presidente “non diventerà dopo Jimmy Carter il secondo democratico in 120 anni a perdere la rielezione”.

Primo, alle elezioni primarie i repubblicani che si presenteranno sono dei “debolucci”, e in molti casi così ideologizzati e considerati così estremisti che “potrebbero ben essere a libro paga dei democratici”. E il piano del presidente della commissione Bilancio della Camera Paul Ryan per tagliare 6.000 miliardi di dollari di spese in dieci anni è “un Robin Hood al contrario” che farà “infuriare” gli americani aizzati da “un presidente che sa parlare”.

Secondo, alcune leggi per limitare i diritti sindacali passate da governatori repubblicani in stati in bilico tra i due campi, come Ohio e Florida, saranno sgradite agli elettori delle classi lavoratrici, che invece spesso votano repubblicano.

Terzo, Obama non avrà probabilmente rivali interni alle primarie del suo partito. Qui Nader, che da sempre critica da sinistra la leadership democratica, dice che Obama ha dimenticato alcune delle promesse fatte in campagna elettorale nel 2008, ma che comunque gli elettori progressisti “non hanno nessun posto dove andare” se cercano un candidato con posizioni genuinamente di sinistra. Né poi sarebbe credibile un candidato di un partito terzo (sebbene Nader lo sia stato più volte).

Quarto, Obama avrà anche dei nemici tra i capi delle grandi aziende, ma nel complesso il “big business” americano ha solo da ringraziare, secondo Nader, un presidente che ha mantenuto molti sussidi e sgravi fiscali per le aziende.

E per quinto motivo della seconda vittoria di Obama, Nader indica l’economia. I repubblicani non hanno un piano per creare occupazione, secondo l’ex candidato presidenziale, e quindi a Obama basta un miglioramento degli indicatori macroeconomici per andare alle urne con il messaggio che le cose vanno meglio, “come fece Ronald Reagan nel 1984” (un’elezione che si concluse con la valanga record che lo vide vincere in 49 stati su 50 contro Walter Mondale). Certo, ammette Nader, ci sono sempre gli eventi imprevisti, i terremoti come in Giappone e le sollevazioni come in Medio Oriente. Ma anche in quel caso l’inquilino della Casa Bianca, scrive Nader, non farebbe gli errori che fece Bush con l’uragano Katrina del 2005. Dunque, “Obama può aspettarsi altri quattro anni”.

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