Tripoli, 28 giu. (TMNews) – Tripoli respinge il mandato di arresto spiccato ieri dalla Corte penale internazionale dell’Aia (Cpi) contro il leader libico Muammar Gheddafi, affermando di non riconoscere la giurisdizione della Corte e bollando il mandato come “una copertura” offerta alla Nato per uccidere il colonnello.
La decisione della Cpi offre “una copertura alla Nato che ha già provato e sta ancora cercando di uccidere Gheddafi”, ha detto alla stampa il nuovo ministro della Giustizia, Mohamed Al Gamudi. Il ministro ha quindi ricordato che la Libia non ha ratificato lo statuto di Roma con cui è stata istituita la Corte e che “non riconosce la giurisdizione della Corte”.
Ieri, la Cpi ha spiccato un mandato di arresto per crimini contro l’umanità contro Gheddafi, il figlio Saif al Islam e il capo dei servizi segreti Abdallah Al Senussi.
(fonte Afp)
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