Tav/ Oggi vertice in prefettura con i sindaci della Val di Susa

Torino, 3 giu. (TMNews) – Passato il 31 maggio, giorno in un primo tempo definito come il D-day per l’inizio dei cantieri propedeutici alla Torino-Lione, la tensione non molla attorno alla Tav.

E il tratto valsusino del cosiddetto corridoio 5, potrebbe essere una dalle prime ‘gatte da pelare’ per il neo sindaco Piero Fassino, visto che all’interno dell’Idv, c’e’ stata una presa di posizione netta contro l’infrastruttura ferroviaria.

In settimana, infatti, l’europarlamentare del’Idv, il filosofo torinese Gianni Vattimo, ignaro del rinvio di un mese concesso al governo italiano dal commissario ai trasporti Siim Kallas, e’ salito a Chiomonte, dove c’e’ il presidio permanente dei no-Tav per richiedere, anche a nome del neo sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che l’Ue revocasse i 672 milioni di finanziamento, visto che non erano stati aperti i cantieri per il tunnel geognostico.

L’apertura del cunicolo esplorativo della Maddalena, presso Chiomonte, si configura sempre piu’ come un problema di ordine pubblico. A confermarlo ieri anche il prefetto Alberto Di Pace: “Che l’opera si debba fare e’ fuori discussione, così come fuori discussione che ci sia una finestra che consenta l’inizio dei lavori nel mese di giugno. E’ un problema tecnico di ordine pubblico e di sicurezza. Sara’ il questore a decidere i tempi e i modi”.

E’ chiaro a tutti ormai che la tensione non si stempera e che, dopo la sassaiola notturna della fine di maggio contro i lavoratori e i mezzi che tentarono di preparare il cantiere in Valle di Susa, c’e’ il rischio che la situazione degeneri. Ecco perche’ questa mattina i sindaci della Val di Susa e della Val Sangone sono stati convocati in prefettura.

Prs

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