Anche il pm Masini fa le valigie Lui e Battarino, vite parallele

VARESE  Dopo aver passato il vaglio del Consiglio giudiziario di Milano, la pratica relativa al trasferimento di Tiziano Masini, proprio in questi giorni è sottoposta all’esame del Consiglio superiore della magistratura. In caso (assai probabile) di nulla osta, Masini potrebbe partire per la Calabria già nel corso di questa estate.

Il nome di Masini è legato a filo doppio ad alcune delle più eclatanti indagini condotte in provincia di Varese. Una per tutte, quella contro le cosiddette Bestie di Satana, conclusa quando ancora era in servizio presso la procura di Busto Arsizio.

In Calabria Masini andrebbe a raggiungere un altro “transfuga” eccellente. Il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Battarino, che dallo scorso aprile opera nel tribunale di Paola (in provincia di Cosenza).

Per i due magistrati è l’ennesimo intreccio di una vita che sembra scorrere da sempre su binari paralleli.

Battarino e Masini sono infatti nati nello stesso anno: il 1959. Hanno studiato insieme giurisprudenza presso l’università Cattolica di Milano. Hanno svolto il servizio militare insieme (nello stesso scaglione, persino) negli alpini, a Merano, entrando in caserma nello stesso giorno. Prima di lavorare nel Tribunale di Varese, si erano già trovati vicini nella procura di Busto Arsizio (dalla fine degli anni Novanta ai primissimi anni Duemila).

Entrambi sono legati anche da una viscerale passione per il calcio. Solo che Battarino è un tifoso sfegatato della Lazio, mentre Masini darebbe il braccio destro per il “suo” Varese.

Se il Csm dovesse dare il via libera, Masini resterebbe a Reggio Calabria per sei mesi, con possibilità di proroga per altri sei.

Anche Battarino, quando partì per Paola, aveva ricevuto il limite di sei mesi come lasso temporale di permanenza. Il presidente del tribunale di Paola avrebbe tuttavia già depositato davanti alla Corte d’appello di Catanzaro una richiesta di proroga dell’incarico per un altro mezzo anno.

Se Catanzaro dovesse accettare la richiesta di proroga, per il tribunale di Varese sarebbero guai. Oltre a Battarino, l’ufficio gip/gup del palazzo di giustizia della Città Giardino deve già fare i conti con l’assenza di Giuseppe Fazio, chiamato a svolgere le mansioni di commissario al concorso per entrare in magistratura. Una doppia perdita solo in parte compensata dal “reclutamento” del magistrato distrettuale Stefania Pepe.

Enrico Romanò

e.marletta

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