Il falso papà era un orco Condannato per pedofilia

Falso padre adottivo condannato a sei anni di carcere per abuso su minore e a 2 anni e 4 mesi per alterazione di stato (quest’ultimo reato già però coperto da indulto). Si è chiusa con una sentenza severa, pronunciata dal gup di Busto Arsizio Alessandro Chionna, la nota, quanto drammatica vicenda, che ha avuto inizio il 19 febbraio 2009 in una paese del Basso Varesotto con l’arresto da parte della squadra Mobile di Varese di un agricoltore di 57 anni.

L’uomo era accusato di aver abusato sessualmente della figlioletta di soli 4 anni. Le manette, in seguito, avevano fatto emergere una vicenda terribile. L’uomo e la moglie, una donna di origine brasiliana anche lei cinquantenne e con figlie già grandi avute da un’altra relazione, si erano sposati “tardi” dopo essersi incontrati attraverso un’agenzia matrimoniale. Dal matrimonio non era arrivata prole e la coppia era volata in Brasile dove aveva acquistato una neonata di pochi giorni; la madre naturale aveva ceduto la bambina in cambio di denaro, spinta dalla necessità. La piccola era stata registrata all’anagrafe brasiliana come primogenita della coppia; una volta rientrati in Italia marito e moglie aveva depositato il certificato ottenuto in terra Carioca. L’uomo, intanto, guardava la piccola crescere: gli abusi sarebbero durati per oltre un anno.

A squarciare il velo di orrore, è stata una familiare della coppia alla quale la piccola era stata affidata mentre marito e moglie si godevano una serata fuori. La bambina, durante il bagnetto, aveva mostrato comportamenti erotizzanti impensabili per un infante. Da lì erano partite la denuncia e l’indagine condotta anche attraverso intercettazioni. La polizia ha inoltre raccolto alcune testimonianze. Quella della madre adottiva, che avrebbe dichiarato che il marito le aveva detto di essere “malato”

solo nell’ultimo periodo. Tanto che lei, dopo aver iniziato ad avere dei sospetti, evitava di lasciare la piccola sola con lui. Quindi una baby sitter, che aveva dichiarato di aver trovato l’uomo nudo nel letto con la figlia, anche se non la stava toccando. Quindi la piccola che sottoposta a perizia è risultata vittima da “stress post traumatico di origine sessuale” e non ha accettato di essere sottoposta ad una visita completa. Infine il cinquantasettenne: l’uomo ha parzialmente ammesso gli abusi. Ieri il pm Roberto Pirro ha chiesto una condanna complessiva a 7 anni e 2 mesi di carcere. «Abbiamo cercato di ottenere il risarcimento maggiore per la piccola – ha detto Grazia Cesaro, presidente della camera minorile di Milano e curatrice della piccola in seno al procedimento – Abbiamo chiesto e ottenuto il sequestro conservativo dei beni dell’imputato. Ci auguriamo che la bimba possa ottenere tutta la giustizia di cui oggi ha bisogno».

Simona Carnaghi

f.tonghini

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