CARDANO AL CAMPO Baby pusher in manette: in discoteca ci andava per spacciare hascisc e ecstasy. Diciassette anni, novarese, studente con il bernoccolo per gli affari data l’attività intrapresa, il minorenne non andava nei locali per ballare, ma per sballare gli altri.
A bloccarlo l’altra notte ci hanno pensato i carabinieri della compagnia di Gallarate impegnate in un servizio di controllo in borghese all’esterno della discoteca Life di Cardano al Campo (il locale non solo è estraneo ai fatti ma ha più volte collaborato con le forze dell’ordine segnalando situazioni sospette). I militari hanno notato subito quel ragazzino che non ciondolava, non rideva, gridava, faceva casino o si interessava alle ragazze, ma al contrario si muoveva freneticamente da un gruppetto di avventori all’altro. Un’ape in un campo di fiori che ad ogni capannello proponeva il suo carico di morte o, nei casi più fortunati, dipendenza a vita da una pasticca. I carabinieri l’hanno osservato lavorare, poi l’hanno bloccato una volta certi di quanto stesse accadendo. A quel punto il diciassettenne è apparso finalmente come un normale ragazzino a causa della paura e della stizza, ma in tasca i carabinieri gli hanno trovato qualche dose di fumo e qualche pasticca di ecstasy. Da lì ha avuto inizio la fine dell’attività del baby pusher: i militari l’hanno scortato sino a casa sua, a Novara, perquisendo a fondo l’abitazione. Nella camera del ragazzo gli uomini dell’Arma hanno trovato 20 dosi di hascisc e 50 pasticche di felicità sintetica. Oltre a un bilancino di precisione che, qualora la droga non fosse bastata, ha confermato l’attività svolta dal minorenne. Lo stupefacente è finito sotto sequestro, mentre il ragazzino è stato ammanettato sotto gli occhi allibiti dei genitori che, pare, nulla sapessero del business messo in piedi dal figlio. Il baby pusher è stato accompagnato nel carcere minorile Beccaria di Milano, dove attenderà il giudizio del tribunale dei minori. Resta da capire come il minorenne si spostasse da Novara a Cardano e presumibilmente in altri locali del Novarese e del Varesotto: un minorenne non ha la patente. A spacciare ci andava in scooter? Con un poco probabile mezzo pubblico? O ce lo portava qualcuno che forse nulla sapeva della sua attività, forse era tra i suoi clienti abituali e gli faceva un favore, o forse lo aiutava nelle vendite.
Simona Carnaghi
f.tonghini
© riproduzione riservata