Roma, 21 mar. (TMNews) – “E adesso sull’Isola ci vado anche io”. Lo annuncia la conduttrice del reality show di Raidue Simona Ventura. “Non vedo l’ora, è sempre stato il mio sogno raggiungere i miei naufraghi e condividere con loro per un po’ l’esperienza. Niente telefonini e aggeggi tecnologici”. Il 29 marzo, “poco prima del mio compleanno che cade il 1° aprile”, Simona Ventura si lancerà “dall’elicottero nel mare dell’Honduras e raggiungo a nuoto la spiaggia.
Sarà la mia sorpresa ai naufraghi. Chissà che faccia faranno!”. In un’intervista al settimanale ‘Oggi’ in edicola da mercoledì la presentatrice parla degli ascolti del programma: “E’ partito lento ma io sono ottimista”. E le voci che la vorrebbero a Mediaset? “Il fatto non sussiste semplicemente perché in Rai non hanno alcuna intenzione di lasciarmi andare via. Sono stata convocata dai vertici dell’azienda, il direttore Mauro Masi e i vice Antonio Marano e Lorenza Lei, senza che io avessi sollecitato alcun incontro, per riconfermarmi piena fiducia. Quindi resto in Rai”.
Simona Ventura parla anche dell’ipotetica presenza di Ruby Rubacuori sull’Isala: “No, Ruby sull’Isola non ce la vorrei, ascolti o non ascolti”. Semmai farebbe “un’Isola con un’infornata di papi girls, quelle ragazze che, a differenza di Ruby con una vita problematica e senza una famiglia alle spalle, la famiglia alle spalle ce l’hanno, ma che famiglia!”. Rincara la dose Simona Ventura: “Madri e padri orgogliosi che le loro figlie siano disposte a qualsiasi cosa in cambio di soldi e successo facile ‘così ci sistemiamo tutti quanti’. Che tristezza questo depauperamento di valori! Io non capisco come sia potuto succedere – prosegue la presentatrice – Se penso a mia madre e a mio padre? Ai valori forti che mi hanno trasmesso: che nella vita i propri sogni bisogna conquistarseli con studio e impegno”.
E che Isola farebbe con le papi girls? “Un’Isola ‘cattiva’, dove queste ragazze dovrebbero per una volta tanto fare dei veri sacrifici: soffrire la fame e il freddo, procurarsi il cibo fra mille difficoltà, scontrarsi fra di loro”. Conclude: “Imparerebbero finalmente qualcosa d’importante dalla vita. E sarebbe una lezione anche per i loro genitori, che sono i veri colpevoli del comportamento delle figliole”.
CAW
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