In posa come un divoEcco il diario di Merani

VARESE Jacopo Merani, detto “Il Mera”, è su Netlog, un social-network simile a Facebook, con la differenza che le informazioni che si inseriscono possono essere visualizzate da chiunque, senza password. Proprio come Facebook, lo strumento consente di pubblicare fotografie, iscriversi a gruppi, partecipare a discussioni e lasciare messaggi. Le pagine de “Il_mera”, visualizzate da quasi 1500 persone dal 5 maggio 2008, consentono quindi di fare un viaggio nel diario virtuale di questo ragazzo, spaziando nel pre e nel post omicidio.

Jacopo, in jeans, camicia blu e occhiali scuri, si presenta con una frase: «mi piacciono le persone vere e sincere quindi coloro che non sono tali possono anche non farsi sentire e andarselo a prendere nel c…» Le parolacce abbondano, così come le bestemmie. Jacopo si descrive come single, eterossessuale, in cerca di amicizie e relazioni. Le uniche informazioni su di lui sono «lingua madre fiammingo», «professione: altro», «hobby: chiudere cannonau». – con l’espressione “chiudere cannonau” si escludono riferimenti al rinomato vino sardo, più probabile che significhi “rollare canne” – .

LE AMICHE
Accedendo al suo profilo, nella pagina dedicata agli “amici” si nota è Jacopo era un tipo che piaceva alle ragazze. Sono circa 40 quelle che compaiono nella pagina “amici”. Nelle foto sono spesso ritratte in pose provocanti, con i soprannomi di “fragolina”, “tatina”, “puffetta”, “bimba pazza”. Tanti gli apprezzamenti per il book fotografico del Mera, con scatti che lo ritraggono in posa da divo, sdraiato su una panchina nel suo giardino, a pochi passi dal luogo dove avrebbe sepolto il povero Dean. Foto che hanno ricevuto commenti tipo: «carino il mera». Oppure: «mi piace il tuo stile». C’è persino una foto che ritrae Jacopo dare un bacio ad un peluche giallo, un cagnolino con il cappello di Babbo Natale di nome Billu. Non mancano gli auguri ricevuti per il compleanno del 5 settembre 2008. “Post” a cui il Mera rispondeva affettuosamente, per esempio con un «grazie mille patatona». Oppure con un educato: «buonasera principessa, todo bien?». Poi una pausa temporale. Dal settembre 2008, nessun messaggio pubblicato in bacheca fino al 13 aprile 2009, qualche giorno prima di compiere il terribile omicidio.

LA KETA
Tante donne, ma un solo debole: «la keta», che si suppone essere «la ketamina». Nelle due foto che personalizzano la sua pagina, il Merani è ritratto in piazza Carducci, vicino alla cabina del telefono, un posto di ritrovo e, forse, di affari poco leciti. Sotto queste foto c’è una specie di slogan: «fumatevi tante torce che non fa male». Con il senno del poi, costituiscono un campanello di allarme i gruppi a cui il Mera era iscritto: «I love alcool», «Techno folli», «casino ovunque», «Anti-sfigati pro-truzzi», «Oz». Quest’ultimo è il gruppo per gli estimatori de «la serie televisiva più cruda e malsana mai vista. Il ritratto realistico della vita in un carcere americano».

LA RABBIA
Nei giorni scorsi conoscenti hanno voluto esprimere la loro rabbia. Per esempio Vale scrive: «Ancora incredula guardo le tue foto e mi chiedo come hai potuto fare una cosa del genere. Il Mera che conoscevo io non l’avrebbe mai fatto. Quello stesso "boom boom" che mi diceva di essersi messo la testa a posto che si stava per arruolare. Ma cosa ti è passato per la testa? Hai commesso un doppio omicidio quella sera. Hai ucciso anche la tua anima. Forse non ti sei ancora reso conto del male che hai provocato».
Adriana Morlacchi

e.marletta

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