Roma, 26 gen. (TMNews) – “E’ un genio”. Così Nabiha Akkari considera Checco Zalone. L’attrice tunisina è protagonista con l’attore pugliese del film campione di incassi ‘Che bella giornata’. “Checco mi sembrava un Borat più gentile e meno volgare. Poi, poco a poco, mi sono fatta una mia idea. Fa finta di essere sprovveduto, invece è sveglio, intelligente, colto e sa di musica. Sul set – ha dichiarato al settimanale ‘Gioia’, in edicola domani – aveva sempre la chitarra in mano e improvvisava blues”.
Della rivolta tunisina dice: “Sono fiera del mio popolo e degli intellettuali del Maghreb, repressi così a lungo. Ma la rivolta mi ha colto alla sprovvista, non ne avevo percepito la forza. Poco tempo fa ero al ristorante, con una mia zia, in Tunisia, vicino a Sousse, dove vivono i miei parenti. Stavo parlando normalmente – racconta – quando lei mi ferma: ‘Che fai? Stai zitta, non si sa mai, ci possono ascoltare!’. E mi sono resa conto della cappa della dittatura, di quello schifo di sistema corrotto”.
In merito all’Italia dice: “Voi italiani non potete capire: non avete dimestichezza col multiculturalismo, soprattutto perché, a differenza dei francesi, non possedevate colonie. Per quello siete ancora in difficoltà con le vostre immigrazioni troppo recenti. La questione del contrasto fra settentrionali e meridionali mi sembra inesistente. Gli italiani – conclude l’attrice – si parlano e si aiutano, al nord come al sud, e sono molto più calorosi e aperti di noi francesi, tutti un po’ arroganti. Noi siamo educati alla riservatezza, in Italia invece ho trovato generosità dovunque e nessuna differenza vera, a parte la sacrosanta fierezza dell’identità regionale”.
CAW
© riproduzione riservata