Il quarto potere prenderà il posto del primo?

Non ce ne siamo accorti, e continuiamo a non accorgercene. Ma i media, in Italia, hanno superato il ruolo di filtro tra la politica e l’opinione pubblica. Sono già parecchio oltre, da mezzo che sono sempre stati hanno finito col diventare il fine, da strumento sono diventati soggetto. Il mezzo informativo s’è trasformato nella fonte delle informazioni. I media non si limitano più a trasferire le istanze della politica, essi ormai sono la politica. Al pensiero dei politici si è sostituito il pensiero e il giudizio dei giornalisti, specie di quelli televisivi,  il loro diritto a sintetizzare le notizie diventa un diritto di scelta, individuale o di testata. Scelta su cosa comunicare e cosa no. E l’opinione pubblica non riceve più le informazioni dalla politica per tramite dei media, ma riceve il pensiero dei media sulla politica.  Come avviene tutto cio ?Per fare un esempio, a Bersani i giornalisti non fanno mai domande su cosa propone per diminuire le tasse, oppure sulle sue proposte per incrementare il PIL, l’economia e l’occupazione.  Eppure il Pd ha un suo progetto su fisco ed economia,  definito con un vasto coinvolgimento interno.  A Bersani i giornalisti fanno domande sul caso Ruby, se vuole o no le elezioni anticipate, se vorrà fare un’alleanza con il

terzo Polo oppure con Di Pietro.  Questo vale per tutti naturalmente, anche per Berlusconi.  Ma allora, l’elettorato su quali elementi fonda la sua scelta di voto ? Su ciò che fanno e propongono i Partiti oppure sull’immagine dei Partiti, quella, almeno, che i giornalisti hanno deciso di dare ? Una conseguenza di ciò è che, come si dice spesso, l’elettorato continua a votare Berlusconi soprattutto perchè non trova alternative credibili.  Ma è davvero così, o le alternative credibili non ci sono perchè i media non le presentano ?  Chi e perchè ha stabilito che l’elettorato non vede alternative a Berlusconi ?  Sarà perchè l’analisi  sui programmi dei Partiti di opposizione dà esiti deprimenti, o perchè i media non offrono approfondimenti e comunicano solo sentenze  epidermiche,  basate sulla propria, limitata,  cultura politica ?   Non so se c’è consapevolezza di tutto ciò tra i giornalisti, se si è capaci di capire quale livello di responsabilità ci si assume.  A giudicare da ciò che si legge, e soprattutto da ciò che si vede in una Tv sempre più inguardabile,  direi che la maggior parte degli addetti ai lavori non si rende conto che sta  trasformando la gerarchia istituzionale dei poteri, che il quarto potere rischia, nei fatti, di prendere il posto del primo.

Roberto Cattaneo

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