Attenzione, l’ex premier ha fatto due richieste pericolosissime: il governo tecnico non cambi la legge elettorale e i nuovi ministri non si candidino alle prossime elezioni. Che cosa vogliono dire queste due richieste, che il governo Monti il Pdl tenterà di farlo cadere in tempo prima del referendum per andare alle elezioni con questa legge, cioè a marzo – aprile del 2012?
Francesco Degni
Varese
Il governo Monti ha l’obiettivo di concludere la legislatura. Perché è il minimo tempo ragionevole per tirar fuori l’Italia dal massimo disastro economico che l’ha colpita dopo l’ultima guerra mondiale.
Pretendere, da parte del capo del vecchio governo, che il capo di quello nuovo si ponga un limite temporale ridotto è stata l’ultima dimostrazione d’irrealismo. D’incapacità di valutare quanto sia grave la situazione. Di anteposizione delle proprie convenienze di bottega agl’interessi generali del Paese. Per sintetizzare: una conferma del senso d’irresponsabilità che ha accompagnato il declino del berlusconismo, sciaguratamente scortato da corifei incapaci di dire al premier di fermarsi prima del precipizio. Analogamente assurda, la pretesa che nessuno dei ministri tecnici si ricandidi nella prossima legislatura. A parte il fatto che qualunque tecnico – una volta divenuto ministro, e soggetto al sindacato del Parlamento su ogni sua decisione, diventa un politico – che cosa ragionevolmente osterebbe alla conferma di chi si fosse dimostrato in grado di fare ciò che i predecessori non hanno fatto? Gl’italiani sono così nauseati da incompetenza, demerito e servilismo che ben volentieri premieranno il contrario, se gli sarà consentito. Quanto alla legge elettorale, bisognerà tener conto del verdetto del referendum. O trarre spirito dal medesimo e rimetter mano subito alla legge andando nella direzione indicata. La questione tocca al Parlamento, cioè ai partiti, e non al governo. Anche se non è escluso (ed è legittimo) che il governo sottoponga a partiti e Parlamento una sua proposta in materia.
Max Lodi
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