Milano, 28 lug. (TMNews) – “Berlusconi mi fa tristezza ma non riesco a vedere in lui il dittatore che molti indicano, il soggetto contro il quale il popolo si dovrebbe sollevare”. Cosi’ Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, si confessa nella lunga intervista al mensile “Max” in edicola da martedì 2 agosto. “Dobbiamo guardare a chi oggi ha vent’anni e di Berlusconi se ne strafrega”.
“Molte delle mie nuove canzoni hanno a che fare con il concetto di liberta’, che rimane la cosa fondamentale sulla quale ragionare – continua il cantante -. Ma cosa sia la liberta’ e’ ancora una questione aperta e lo rimarra’ a lungo. L’idea di liberta’ penso sia ben sviscerata in Truman show, uno dei miei film cult”.
Jovanotti poi si sofferma sulla realta’ musicale in Italia: “Solo da noi per anni si e’ divisa la musica in cantautorale e leggera. Cantautore e’ una parola che esiste solo in Italia e l’hanno inventata per dividere i buoni dai cattivi. Una canzone forte e’ il risultato di piu’ elementi, e’ un mix di
testo, melodia e armonia che devono essere proposti attraverso un sound giusto. Chemical Brothers, Prodigy, Deadmau5 hanno generato un mondo musicale capace di rinnovare il linguaggio del rock” conclude Jovanotti -. Un artista e’ come una donna sempre incinta alla quale si permette tutto o quasi, ma bisogna che ogni tanto partorisca qualcosa di umano”.
Il cantante e’ in giro per l’Italia con il suo “Ora”, tour che ha registrato il tutto esaurito nella maggior parte delle sue date e che proseguira’ fino al 16 settembre.
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