L’exit strategy di Berlusconi non è un tabù

Un odio violento e ottuso verso Berlusconi caratterizza l’azione dei comunisti e dei sé-dicenti cristiani della sinistra italiana. I clerical-comunisti dossettian-tettamanziani cercano di giustificare il loro odio rifacendosi alla sociologia lazzarista che vede in ogni ricco un Epulone malvagio da eliminare. Per i comunisti un Bersani qualsiasi recepisce le folli pretese dei leninisti della Cgil, abbraccia Vendola e Ferrero, e va a Canossa da Di Pietro. Sorge una Grosse Koalition senza

comune sentire, senza un programma che non sia quello descritto nel libro (enorme e inutile) dei sogni di Prodi, senza una visione economica che non sia il togliere ai “ricchi” e non dare ai poveri, ma solo alla casta e agli amici. Dove questa accozzaglia è andata al potere, a Gallarate per esempio, si assiste a un assalto ai principi dei cattolici. Cosa faranno i cattolici a questo punto? Nulla, di certo.

Carlo Passarotti
Gallarate

A pensare a una Grosse Koalition, per rendere l’Italia meno disarmata nella guerra finanziaria, più che i comunisti (ex comunisti, pseudo comunisti, neo comunisti) è ormai una quota consistente della comunità berlusconiana.
Per esempio Confalonieri e Letta: i retroscena del Palazzo li dicono convinti della necessità che il premier si faccia da parte perché non più in grado di svolgere la parte a lui competente. La seconda ipotesi a cui i sodali del Cavaliere pensano sono le elezioni anticipate, cui tuttavia accostarsi con l’attuale legge elettorale (parlamentari nominati dai partiti, non indicati con preferenza dai votanti) rischierebbe di muovere una sollevazione popolare. Infine a studiare un’exit strategy dal centrodestra in decomposizione è una fetta consistente di leghisti, tra i quali l’attuale ministro dell’Interno.
Tale è la situazione. Che è indispensabile affrontare con realismo e saggezza, senza steccati ideologici, guardando al futuro invece che al passato. Altrimenti il presente diverrà un abisso dentro il quale precipiteremo tutti. Questo chiedono i cattolici.

Max Lodi

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