Ornella Vanoni, gli amori e Varese «Io rifatta? Assolutamente no»

VARESE «Sono venuta con gioia a Varese: durante la guerra, io e la mia famiglia siamo sfollati in questa città. L’idea geniale è stata di mio padre. A Varese mi sono divertita come un pazza». Così esordisce la presentazione del suo libro autobiografico, “Una bellissima ragazza”, Ornella Vanoni.Oggi nel tardo pomeriggio, ad accoglierla nella sala della biblioteca comunale, un pubblico numeroso tra il quale anche vecchi compagni di giochi dell’infanzia e il sindaco, Attilio Fontana. Brillante, spiritosa, grintosa e stravagante, la Vanoni ha raccontato i suoi ricordi: tra amori folli, passioni, musica e teatro, delusioni, malattie e leggende metropolitane. I 77 anni di vita della cantante-attrice, sono stati raccontati da Giancarlo Dotto. Al fianco della Vanoni, Mauro Della Porta Raffo, presentatore della serata, e la cugina di Varese Luisa Alesini.  Il pubblico si è lasciato travolgere dal vulcano Vanoni. L’artista ha raccontato di uno dei fondatori del Piccolo di Milano, Giorgio Strehler. «Strehler era tutto teatro. Quando c’era una prima si chiudeva nel “cesso”». Tra le pagine del capitolo a lui dedicato Ornella parla del loro rapporto. «Per una ragazza incontrare un uomo di quel calibro è una cosa che ti schianta la vita. Se oggi mi chiedi se

l’ho amato, ti dico di sì, ma ti dico anche che ero probabilmente molto innamorata dell’amore che lui provava per me».Ma il colpo di fulmine la Vanoni lo ha avuto per Gino Paoli. «Credo che i veri amori non finascano mai – ha spiegato la cantante – Un po’ lo amerò sempre, quando ci guardiamo negli occhi qualcosa scatta». Per quanto riguarda il suo rapporto con i colleghi. «Ci tengo a sottilineare che io e Mina non siamo mai state nemiche, ci frequentavamo spesso. Ammiravo molto la sua vocalità e la sua gioiosità. Per un po’, ha cercato di insegnarmi a giocare a poker. Di Milva, invece, ho molta stima: ha lavorato così tanto per migliorarsi». Non è mancata la parentesi in merito alle dicerie che appellavano Vanoni come amante delle donne, rifatta e fumatrice di canne. «Amo le donne ma non per farci l’amore, non mi sono rifatta assolutamente nulla, solo il collo a 48anni a New York: sono fortunata. Per quanto riguarda le canne, me le facevo per dormire ora non me le faccio più». Su richiesta degli spettatori, Ornella ha chiuso l’incontro intonando alcune strofe di uno dei suoi capolavori “My funny Valentine”.Valeria Deste

s.bartolini

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