GALLARATE Balcone si stacca e cade nel vuoto: tragedia sfiorata ieri notte in via Canova. L’episodio scoperto soltanto intorno alle 7 di ieri mattina è avvenuto all’altezza del civico 7 dove si affaccia una palazzina di sei piani costruita soltanto cinque anni fa. Un edificio nuovo, quindi, ancora poco abitato: i condomini già insediatisi, però, minacciano di fare causa al costruttore.
A dare l’allarme è stato proprio un residente che, svegliandosi, ha “trovato” una balconata, lunga quattro metri e profonda un metro e mezzo, sfracellata in fondo al vano che dà l’accesso ai box interrati a servizio della palazzina. Il balcone si è letteralmente staccato dalla facciata lasciando monco l’appartamento al primo piano rialzato dell’edificio: nella caduta, tra l’altro, la ringhiera in ferro che circonda il balcone si è letteralmente aperta.
«Se qualcuno fosse stato su quel balcone adesso non potrebbe raccontarlo – spiegano i residenti – Sarebbe precipitato nel vuoto. La stessa cosa sarebbe avvenuta se nel momento in cui il balcone si schiantava al suolo uno di noi stesse ritirando la macchina in garage. E adesso noi cosa facciamo? Guardi, guardi i tubi in ferro che
sporgono dalla facciata. Sono sottilissimi. L’edificio sarà tutto così? Gli appartamenti non costano due euro; tanti soldi per non sentirci sicuri nemmeno in casa nostra». In realtà sono pochi gli alloggi venduti: sulla scala dove ha sede l’appartamento teatro del crollo plateale le abitazioni sono praticamente tutte vuote. Compresa quella dalla quale il balcone si è fragorosamente staccato.
Sul posto, ieri mattina, sono immediatamente arrivati i vigili del fuoco di Busto-Gallarate. Con loro anche gli agenti del comando gallaratese di polizia locale e i tecnici dell’ufficio Urbanistica. L’edificio è privato ed è bene precisare che il balcone è caduto su area privata e non su strada pubblica. Ma i controlli urgono, anche perché i proprietari degli appartamenti già venduti sono pronti a presentare denunce ed esposti chiamando in causa direttamente la procura della Repubblica.
e.marletta
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