Grande sport ed estetica che è etica

Lo sport può essere arte? Il valore estetico dello sport dipende soprattutto dall’atteggiamento degli spettatori e dalla loro capacità e volontà di vedere una prestazione atletica da un punto di vista estetico, come qualcosa al di fuori dell’ordinario. Nell’antica Grecia l’uso dello sport per l’educazione era fondato sul concetto di bellezza e moralità. Nell’antico Egitto e nella Mesopotamia veniva utilizzato per esprimere il concetto di virtù e di morale aggiungendo

valore alla vittoria. Il termine virtù, in greco Aretè (“eccellenza”) richiama la voglia di eccellere perseverando nel bene. È infatti la morale che eleva lo sport al di sopra del gioco. Sport e arte possono essere apprezzate esteticamente come forme di piacere o come forme di significato simbolico se comprese nel loro contesto storico. L’esaltazione degli atleti in base ai successi e ai guadagni è un’offesa alla bellezza dello sport.

Angelo Perego
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Perché negarsi l’esaltazione d’un successo sportivo? Farlo non corrisponde a un apprezzamento per i denari che l’affermazione (eventualmente) comporta. Il successo sportivo racchiude le virtù che lei, caro amico, elenca. La bellezza del gesto atletico, il sacrificio (la moralità del sacrificio) d’un lungo lavoro preparatorio, il privilegio dell’eccellenza.
Applaudire un successo è applaudire tutto questo. È farne un simbolo che volentieri si vorrebbe trasferito ad altre attività correnti umane, per esempio alla politica. Dove di campioni da apprezzare al punto da tifare per loro, purtroppo non ce ne sono. Tornando allo sport: chi lo pratica perché attratto dal suo fascino (oserei dire più spirituale che fisico), pensa prima a dare il meglio di sé e solo dopo a riceverne un compenso. Idem chi deve limitarsi alla parte dello spettatore, e per il tramite di quell’atleta si sente attore. Non gl’importa di quanto guadagna il suo prediletto, gl’importa di quanto ne guadagna in gratificazione egli stesso ammirandolo. È in tal modo che un gesto estetico assume valore etico.

Max Lodi

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