08 Ott 2011
di 
1 minuto di lettura
GALLARATE Li hanno seguiti nei loro traffici illeciti per poi riuscire a incastrarli una volta tornati in casa. Nuova operazione antidroga dei militari della compagnia di Gallarate. Venerdì mattina i carabinieri della stazione di Somma Lombardo hanno arrestato due spacciatori che operavano soprattutto nei comuni di Gallarate e Somma.
I due, che convivevano a Gallarate, erano dediti allo spaccio di hashish e marijuana ed erano soliti incontrare i loro clienti nelle vicinanze di vari locali pubblici. Due ragazzi giovani, lui aveva solo 25 anni, lei 26 e anche grazie alla loro giovane età riuscivano a girare per locali, bar e negozi senza dare troppo nell’occhio, spacciando hashish e marijuana ai propri coetanei e a ragazzi ancora più giovani di loro.
Nel corso di un’operazione antidroga i militari della compagnia di Gallarate li hanno individuati, perquisiti per poi farsi accompagnare nella loro casa, un appartamento di Gallarate. Passando in rassegna con attenzione la loro abitazione i carabinieri hanno trovato la conferma dei loro traffici. I due avevano fatto crescere in casa una piantina di marijuana. Sempre nella loro abitazione i carabinieri hanno trovato poco meno di 200 grammi di hashish, 300 di marijuana e 200 euro in contanti. Con molta probabilità i soldi erano il frutto delle ultime vendite di sostanze stupefacenti. Nascosti in un cassetto, nella camera da letto, i
militari hanno trovato anche un bilancino di precisione, oltre agli strumenti necessari per il taglio e il confezionamento delle dosi. Non era la prima volta che i due entravano in contatto con le forze dell’ordine. Il ragazzo e la sua compagna, entrambi di nazionalità italiana, avevano infatti già diversi precedenti penali. Per loro sono subito scattate le manette. Arrestati in fragranza di reato i due sono stati accompagnati in carcere. Ora si trovano a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Busto Arsizio, la dottoressa Francesca Parola. Sarà lei ad ascoltare quanto i due avranno da dire a propria discolpa.
e.marletta
© riproduzione riservata
