Milano, 31 mar. (TMNews) – E’ stato condannato all’ergastolo Matteo Chigorno che nel marzo scorso uccise Giovanni Schubert noto gallerista e suo “maestro” con cui aveva litigato per una questione di quadri. Chigorno fece a pezzi il corpo di Schubert e lo gettò nel naviglio. La sentenza è stata emessa dal gup Chiara Valori al termine del processo con rito abbreviato. Il pm aveva chiesto l’ergastolo con la misura dell’isolamento diurno. L’imputato dovrà restituire i quadri alla famiglia della vittima e risarcire 270mila euro.
Uno scoppio di furia bruta, a mani nude, la testa della vittima semi-incosciente sbattuta più volte sul pavimento e poi ? lo stesso Chigorno lo aveva detto a verbale confessando ? altri colpi con un tubo metallico, un pezzo di stendipanni, il primo attrezzo a portata di mano per infierire. Cinque minuti. Poi, il curatore d’arte riacquista calma e lucidità, la freddezza necessaria per rispondere alla prima chiamata dei familiari di Schubert (“Sì, è stato qui ed è già andato via, non so dove sia”) e per imbastire un piano. Tutto da solo. “Non abbiamo elementi sul coinvolgimento di terze persone” hanno sempre detto gli inquirenti.
Chigorno proseguì la sua “opera” con il sezionamento del cadavere in sei parti con due coltelli seghettati, riempie sei sacchetti neri, se ne disferà in un canale all’altezza di via Gattinara, dalle parti del Naviglio. Si riveleranno però fragili sia il piano sia il colpevole: alla prima visita della mobile Chigorno confesserà tutto e farà ritrovare tutto, cadavere e armi.
Frk
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