Tripoli, 21 ago. (TMNews) – I ribelli libici stanno stringendo il cerchio attorno a Tripoli, scossa già la scorsa notte da esplosioni e sparatorie, ma Muammar Gheddafi ribadisce che non intende arrendersi, incitando il suo popolo a combattere “fino all’ultimo goccia di sangue”, perchè certo della vittoria.
Il contingente dei ribelli che avanza da ovest è ormai entrato a Tripoli, dopo aver espugnato a 27 chilometri dalla capitale la base militare dell’unità di elite guidata dal figlio di Gheddafi, Khamis. Nella caserma gli insorti hanno sequestrato molte armi, prima di proseguire verso Tripoli, dove sono giunti questa sera accolti da una folla in festa. Atri contingenti di ribelli stanno avanzano da sud, da est e anche dal mare. Un loro portavoce ha infatti riferito dell’arrivo questa mattina a Tripoli di circa 200 combattenti dalla città di Misurata, conquistata a maggio dopo due mesi di assedio.
A est della capitale, i ribelli controllano il quartiere Tajura, protagonista già lo scorso marzo di un’insurrezione subito repressa dal regime. Anche oggi le forze di Gheddafi hanno continuano a bombardare la zona, che rimane comunque in mano agli insorti. Scontri sono scoppiati questa sera anche attorno all’albergo di Tripoli che ospita la stampa straniera.
L’operazione “Sirena” è stata lanciata ieri sera dal Consiglio nazionale di transizione di Bengasi (Cnt) con l’intento di isolare Gheddafi fino a ottenerne la capitolazione o la fuga. Il Cnt ha precisato che “anche la Nato è coinvolta”, sebbene l’Alleanza atlantica abbia fatto sapere di non avere contatti con i ribelli e di non essere impegnata a coordinare la loro avanzata. Tuttavia, il rappresentante del Cnt a Dubai ha detto che i ribelli hanno “formalmente chiesto alla Nato” un maggior ricorso agli elicotteri di attacco Apache nei combattimenti, con la speranza che Tripoli cada “questa notte”.
Ma Gheddafi non intende arrendersi. Nel secondo discorso trasmesso dalla televisione libica in meno di 24 ore il leader libico ha esortato il popolo libico a combattere “contro i traditori”, dicendosi certo della vittoria. “La battaglia sarà decisa dalla gente … – ha detto – sono qui con voi a Tripoli. Fino all’ultima goccia del nostro sangue, rimarremo qui a difendere la città. Non dobbiamo arrenderci ai traditori. Io sono qui con voi. Non molleremo mai. Vinceremo, vinceremo”.
(con fonte Afp)
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