Polvere bianca nella busta Mistero per un commercialista

VARESE Una busta contente della polverina bianca è stata fatta recapitare nelle ultime ore nella casa di Galliate Lombardo del commercialista varesino Marco Bianchi.Il noto professionista, titolare di uno studio a Varese, si è occupato come curatore fallimentare di diverse società della provincia di Varese e non solo. Tra gli ultimi casi seguiti da Bianchi, nei mesi scorsi, anche quello relativo alla vicenda della Quiete di Varese. La missiva, indirizzata al professionista varesino, è stata spedita all’indirizzo di via Del Lago, una zona residenziale di Galliate Lombardo, estremamente tranquilla e riparata. Venerdì sera, però, nel giro di pochi minuti la situazione si è fatta decisamente più movimentata nel momento in cui il curatore fallimentare ha aperto la busta, trovandosi di fronte quella misteriosa polvere biancastra. A quel punto il professionista varesino ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Sembra che non si sia preoccupato più di tanto, ma soprattutto per una questione precauzionale, Bianchi ha preferito mettere al corrente della vicenda anche le forze dell’ordine.Tanto che nel giro di pochi istanti, insieme ai vigili del fuoco, che nel frattempo avevano attivato il protocollo di sicurezza, allertando anche

i mezzi del 118, sono sopraggiunti anche i carabinieri della compagnia di Varese, che adesso stanno indagando sull’accaduto. Stando almeno ai primi accertamenti la polverina bianca non sarebbe riconducibile ad alcuna sostanza pericolosa. Si tratterebbe di una polvere innocua tuttora da identificare con chiarezza, anche se gli investigatori varesini su tutta la vicenda stanno mantenendo il massimo riserbo.Resta il mistero di un gesto sicuramente ancora poco chiaro. Chi ha spedito la lettera al curatore fallimentare? Qual è il senso della missiva e per quale motivo era stata riempita di questa polvere bianca? Che significato ha e da dove è stata mandata?Dubbi e interrogativi sui quali stanno lavorando gli inquirenti. Tutte le strade investigative restano aperte, compresa quella di un atto intimidatorio nei confronti del professionista, intimidazioni magari legate alla sua attività di curatore fallimentare. Per il momento si tratta di dubbi che potranno essere svelati solo quando verranno raccolti tutti gli elementi più significativi della storia. Allo stato attuale, infatti, non è stata scartata neppure l’ipotesi che la lettera sia stata inviata da un mitomane o che l’intera vicenda sia da ricondurre a uno scherzo di pessimo gusto.

s.bartolini

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