Villa Mylius, Varese a bocca aperta"Ma ora dobbiamo valorizzarla"

VARESE (f. man.) Varesini a bocca aperta nel parco di villa Mylius. Un po’ per l’atmosfera fiabesca che i giochi d’altri tempi portati dalla manifestazione «Giochiamo?» sono riusciti a ricreare, un po’ perché per la prima volta la gente ha messo piede in quel parco meraviglioso, magari già sentito  nominare ma mai visitato, da quando la storica residenza privata è stata donata al Comune, circa un anno fa.

Domenica scorsa sono venuto a fare un sopralluogo per preparare la manifestazione – dice Carlo di Blasi, uno degli organizzatori – e sono passate dodici persone in tutta la giornata: questo posto è splendido ma completamente sconosciuto. Me ne sono accorto parlando con la gente di Varese, quando dicevo che la giornata era a villa Mylius mi guardavano con aria interrogativa come per dire che avevano già sentito questo nome ma che non avevano la minima idea di cosa fosse e dove si trovasse».

L’idea di portarci “Giochiamo?” con la grandissima affluenza di pubblico che ha ottenuto è stata di Luca Galli, presidente della Fondazione del Varesotto che ha finanziato la riprogettazione del giardino e non esclude un adeguamento dei 3.000 metri quadri di villa. «Il problema sta tutto nella scelta della destinazione per questo posto – spiega Luca Galli – villa Mylius è stata una residenza privata fino a pochissimo tempo fa e ha una struttura che va modificata per ospitare eventi pubblici come può essere quello di ieri. Il parco intorno ad esempio, che il Comune sta riprogettando, è stupendo ma è chiaramente pensato come un giardino privato». Per adeguarlo alle nuove esigenze servono diversi accessi, viali, e soprattutto, cruccio di ogni città, un certo numero di parcheggi.

Ieri finalmente l’abbiamo fatta scoprire alla gente. Ci è sembrato interessante aprirla all’esterno per la prima volta con un evento come “Giochiamo?” che ha convogliato gente di ogni età, ma speriamo in questo modo di attirare anche delle risorse finanziarie». L’attenzione della gente sicuramente non è mancata. «Una villa così, con i rododendri fioriti e gli alberi secolari è davvero una meraviglia – ha commentato Carlo Covini, espositore che ha fornito gran parte dei giochi – per me che vengo da Milano arrivare e trovare un’atmosfera come questa è come riscoprire l’armonia. Non so se sia merito del contesto, ma tra quelli che giocavano non ne ho visti due litigare in tutta la giornata». «Non la conoscevamo – racconta Flavia Vernaschi, mamma di un bambino di 8 anni – ma è una meraviglia, nel prato sotto la villa si potrebbero pensare attività di ogni genere per i ragazzi, sicuramente li distoglierebbero dall’assuefazione da Nintendo. E’ un polmone verde, non sembra neanche di stare in una città». La bellezza del parco non è sfuggita nemmeno a Luisella Vanola, una maestra che ieri ha girato tra i giochi e le bancarelle dei collezionisti: «Avevo letto di questa villa e la intravedevo passando via in macchina ma è la prima volta che ci metto piede. Credo che dovrebbe essere sfruttata al meglio, penso a dei concerti di musica classica nel pomeriggio in stile parco londinese».

e.marletta

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