Emanuele Filiberto: «Non ho ancora sconfitto il tumore»

ROMA «È stato un momento difficile, che ho superato grazie all’affetto delle persone che amo: mia moglie, le mie figlie, i miei genitori. Ho scoperto di avere questo male, sono stato operato, ma poi il male è tornato. È una cosa preoccupante, ma il mio modo di essere positivo mi ha aiutato». Così, sul numero di “Chi” in edicola, Emanuele Filiberto di Savoia, che venerdì compie 40 anni, parla del tumore al naso che lo ha colpito all’inizio di quest’anno e per il quale è stato operato due volte, l’ultima ad aprile. «Ci sono momenti in cui non bisogna essere filosofi o chiedersi “Perchè proprio a me?”: l’ho semplicemente affrontato. Questo episodio non mi ha cambiato, non ho paura della morte, la mia vita è quella che sto vivendo e vorrei vivere al meglio possibile. Quel che deve succedere, succeda». «Il tumore può tornare da un momento all’altro – prosegue – I primi due erano benigni, ma questo non vuol dire che non si possa ripresentare in forma maligna».Emanuele Filiberto ripercorre la sua vita, a cominciare dai primi trent’anni in esilio, che ha violato in alcuni casi: «Qualche volta ho preso un gelato in Sardegna, a Santa Teresa di Gallura o a Porto Rafael. Ci andavo in barca dalla Corsica, sperando che nessuno mi notasse. Trovavo la norma che ci vietava di tornare in

Italia ridicola, anacronistica e ingiusta».Dell’inchiesta che portò all’arresto dal padre nel 2006, il principe dice: «Fu vergognosa e fece finire mio padre sui giornali di tutto il mondo: il figlio dell’ultimo re d’Italia in galera. Forse Woodcock doveva vedere bene le carte per rendersi conto che, dopo quattro anni e milioni di soldi dei contribuenti spesi in indagini, il fatto non sussisteva. Mi chiedo perchè un pubblico ministero che mette in carcere una persona e poi si rende conto che non ha fatto niente, non sia penalmente responsabile».Circa la sua ammissione di aver provato la droga, spiega: «Non credo nella furbizia di nascondere le cose perchè tanto, poi, vengono fuori. Nella mia vita ho fatto tante cazzate, però non cambierei una virgola perchè tutto mi ha portato alla serenità di oggi. Il grande passo che ho fatto dai trenta ai quarant’anni è la famiglia. Grazie al rispetto per mia moglie e le mie bambine ci sono cose che non faccio e che non ho più bisogno di fare».Filiberto annuncia, infine, che a settembre condurrà un reality su Raidue: «É una gara che si svolge in tre magnifici Paesi. Ringrazio la rete e la casa di produzione Magnolia per questo che è un progetto coraggioso. È un reality molto interessante perchè farà scoprire al pubblico dei posti meravigliosi, che proverò a raccontare on the road».

a.cavalcanti

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