Torino, 12 apr. (TMNews) – Per il futuro della ex Bertone, lo stabilimento di Grugliasco del gruppo Fiat, per la quale giovedì prossimo è previsto l’ultimo incontro tra azienda e sindacati per un accordo sull’organizzazione del lavoro, scendono in campo gli enti locali. Questo pomeriggio presso la Regione Piemonte si è svolto un incontro tra il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, il suo vice Tom De Alessandri, il presidente della Regione, Roberto Cota e il presidente della provincia di Torino, Antonio Saitta, con i rappresentanti dei sindacati metalmeccanici. oltre che le Rsu, a maggioranza Fiom della ex Bertone, che avevano chiesto l’incontro, vista la trattativa con l’azienda era finita su un binario morto.
Chiamparino ha proposto una soluzione di compromesso sul nodo della clausola di responsabilità. Una timida apertura è arrivata anche dalla Fiom: “E’ un’ipotesi su cui si può lavorare” ha osservato Federico Bellono, segretario torinese dei metalmeccanici della Cgil, che ha ribadito la specificità dello stabilimento ex Bertone rispetto agli altri impianti della Fiat. E che ha auspicato che giovedì vada in scena un vero confronto tra le parti. “Sarebbe auspicabile – ha detto Bellono – qualche segnale anche da parte dell’azienda, non e’ possibile chiederlo sempre e soltanto ai sindacati”
I sindacati del fronte del sì (Fim, Uilm, Fismic) premono invece per arrivare a una firma. Secondo Maurizio Peverati, segretario Uilm a Torino: “il tempo sta per scadere e la formula di Fabbrica Italia comprende anche la Bertone. Si possono limare solo le virgole”. E anzi Peverati pensa già ad un referendum da sottoporre alle tute blu di Grugliasco: “Auspichiamo di arrivare a un testo da sottoporre ai lavoratori senza interessi di bottega perchè i lavoratori si giocano il futuro”, dice ancora Peverati.
Vincenzo Aragona della Fismic teme che temporeggiando “Marchionne finirà per produrre le vetture previste a Grugliasco all’estero anche se non siamo d’accordo”.
Tra i sindacalisti chi intravede meno margini di manovra e’ Claudio Chiarle della Fim : “La trattativa e’ chiusa dal 22 marzo. Giovedì chiederemo il testo da presentare ai lavoratori. Le istituzioni dovranno preoccuparsi se i lavoratori respingeranno l’accordo di garantire una soluzione per preservare l’investimento a Torino”.
Prs
© riproduzione riservata