BUSTO ARSIZIO Oggi si celebra la patrronale a Busto e alle 10 ci sarà la cerimonia delle benemerenze al Sociale. Ecco un messaggio del sindaco.
Celebriamo oggi, con la festa del santo patrono, la giornata del Ringraziamento. Non è, come potrebbe sembrare a distaccati osservatori, l’adempimento di un dovere rituale, ma un momento a cui teniamo moltissimo. E soprattutto oggi, in una società sempre più liquida, indifferente e che spesso dimentica il valore della riconoscenza, della testimonianza e dell’esempio.
Saper trovarci come comunità a rendere grazie è saper riconoscere, insieme con i nostri umani limiti, anche la nostra individuale e collettiva grandezza. È infatti dal riconoscere che il meglio del molto che la nostra Città ha saputo e sa creare non è frutto del caso, né dello spontaneismo individuale, ma dal riconoscere che è anche merito di un altro con la A maiuscola o minuscola, o anche di altri, inteso come capacità di fare squadra, il senso più vero dell’essere fedeli ai nostri valori civili, sociali. E anche religiosi.
Quest’anno ringraziamo e premiamo, nel giorno del santo patrono di una città, che amo spesso definire, senza cadere nell’eccesso e nella retorica, una vera “capitale”, soprattutto chi l’ha servita, nel comune intento di concorrere al bene comune, chiamati a lasciarla per incarichi compiti e responsabilità, lasciatemelo dire, solo “apparentemente” più importanti. È il caso del procuratore capo Francesco Dettori, del capitano Diego Serra, e di monsignor Franco Agnesi. Assegniamo poi la civica benemerenza al nostro concittadino ingegner Giorgio Brazzelli, attualmente chairman di Agusta Westland, dopo avere in tutti gli anni della sua carriera professionale, manageriali ed imprenditoriale ricoperto incarichi ed assunto responsabilità apicali in molte aziende di valore internazionale e ai massimi livelli di strategicità.
La civica benemerenza a lui è certo un atto dovuto da parte della Città che non solo l’ha visto nascere, ma che l’ha accompagnato nei primi passi di quell’eccellente curriculum studii che ne ha costituito il trampolino di lancio. Ecco perché, essendo egli rimasto sempre coerente a quei valori e a quei talenti di un’etica einaudiana, bustocca, per alcuni versi calvinista, di servizio alla realizzazione personale, professionale, economica e della collettività, basata sulle capacità e sul merito, egli oggi assurge a prototipo ed esempio. Prototipo ed esempio, in una società spesso schiava di un clima e di una sensazione di sfiducia e pessimismo, della concreta possibilità per i giovani, e soprattutto per i più impegnati, di realizzare aspirazioni e desideri, basandosi sull’impegno, la capacità, il riconoscimento del merito.
Giorgio Brazzelli è un figlio della nostra Città, ha operato in Italia e per l’Italia in contesti internazionali, è entrato in Agusta nel 196,4 dopo una laurea cum laude al Politecnico di Milano. Diventato amministratore delegato, presidente e responsabile di aziende private e pubbliche competitive, in periodi strategici e difficili, confrontandosi con la concorrenza mondiale. E non era figlio di, non ha utilizzato padrini di casta, né si è mai piegato a compromessi di fatto. Quando a settembre, di fronte a Roger Abravanel, interlocutore dei miglior diplomati degli istituti cittadini, avevo percepito il senso di sfiducia di molti di loro nella possibilità di essere riconosciuti e di realizzare i propri sogni in Italia, come italiani, e basandosi sui loro sforzi, mi sono sentito colpito nell’intimo. Oggi, con questo riconoscimento dovuto, credo di restituire a loro, oltre che a Giorgio, un concreto segnale di ringraziamento e di speranza.
Gigi Farioli
m.lualdi
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