Arriva il Re e fugge il falco Paura per i cagnolini a Varese

VARESE Doveva partire dal castello di Masnago – dove ieri era in corso la festa che apre il Palio delle Sei Contrade – fare un paio di giri nel cielo e posarsi sul braccio del falconiere. E invece Ginevra, un esemplare addestrato di falco bianco, si è allontanata dalla “pista di atterraggio”, facendo scappare terrorizzati alcuni piccioni appollaiati sui rami lì vicino.Gli apprensivi hanno preso in braccio i cagnolini, «perché non si sa mai». Tutti gli altri si sono messi a scrutare il cielo. «Il falco non ha trovato lo spazio per atterrare – ha spiegato Fabrizio Piazza, noto maestro falconiere, a cui una cosa del genere non era mai successa – Avremmo dovuto mettere dei nastri per tenere il pubblico lontano dallo spazio di atterraggio, che però si è ristretto con l’aumentare della gente. Il rapace non è scappato, si è solo allontanato disorientato».A quel punto – erano circa le 16.45 – è iniziata la ricerca. Fabrizio, aiutato da alcuni giovani falconieri, ha acceso un dispositivo, simile a un’antenna, studiato apposta per recuperare i rapaci. Ai falchi, prima del volo, si allaccia alla zampa un trasmettitore. In qualsiasi momento, per sapere dove si trova il rapace, non bisogna fare altro che accendere il localizzatore e seguire il suono. Più il suono è forte, più il falco è vicino. Importanti indicazioni si ottengono anche dal comportamento degli altri uccelli. I corvi, per esempio, fanno gruppo e stanno di vedetta sugli alberi

più alti quando c’è un rapace nei paraggi. Il dispositivo, da subito, ha indicato di andare verso il Faido. Il suono era forte, ma spesso seguirlo non era possibile. C’era sempre una ringhiera a sbarrare il passaggio.Dopo una mezzoretta, e un po’ di giri a vuoto, Ginevra è stata avvistata sul tetto di una palazzina in via Cantoreggio. Puntuali, attorno al rapace, c’erano anche dei corvi che sorvegliavano la zona. Il falconiere a quel punto ha iniziato a dare il comando “gir”, che sta per “girfalco”. Una volta recuperata Ginevra, che è andata spontaneamente incontro al padrone, lo spettacolo di falconeria ha potuto riprendere come da programma. «Se non l’avessi ritrovata avrei sospeso tutto – dice Fabrizio – Certo è che, se Ginevra avesse voluto fuggire, non l’avremmo più vista, perché i falchi percorrono lunghe distanze in breve tempo». Tanti, nel quartiere, hanno fotografato le ricerche del falco con macchine fotografiche e telefonini. Per il resto, la giornata si è svolta nel migliore dei modi. Circa 1.200 coloro che hanno partecipato alle diverse attrazioni e mangiato al banco gastronomico. L’attesa, ora, è tutta per le gare delle contrade che si svolgeranno a settembre. Con una novità: non saranno contrade ma “eco-contrade”, perché il tema sarà l’ecologia. Il cencio è già pronto: è stato disegnato dalla famiglia Negri, nella quale sono tutti artisti. Il soggetto dell’opera è legato alla chiesa di Masnago, che oggi festeggia i 50 anni dalla posa della prima pietra.

s.bartolini

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