Tripoli, 5 lug. (TMNews) – Il regime di Tripoli ha accusato ieri gli alleati della Nato di boicottare le trattative con i ribelli di Bengasi che sarebbero in corso da oltre due mesi in diverse capitali arabe ed europee. “L’unica parte che accusiamo è la Nato”, ha confermato il vice ministro libico degli affari esteri, Khaled Kaaim. “Alcuni stati membri dell’Alleanza nonn sostengono i colloqui tra il governo e i ribelli. Questa è la ragione per cui ci sono stati dei ritardi nell’inizio dei negoziati”, ha insistito, secondo quanto si legge oggi sul Telegraph.
Secondo Kaaim, l’obiettivo del suo governo è quello di evitare la guerra civile, con ulteriore spargimento di sangue. “La guida libica (Muammar Gheddafi, ndr) incoraggia il dialogo e il confronto. Il nostro obiettivo è giungere a una riconciliazione tra i libici, evitando lo spargimento di sangue”, ha detto Kaaim alla stampa. Questo “dialogo” con i rappresentanti dei ribelli di Bengasi prosegue in numerose capitali arabe ed europee, ha confermato Kaaim, citando in particolare l’Italia. Ma Roma ha smentito di avere ospitato o agevolato colloqui di questo tipo sul suo territorio.
(con fonte afp)
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