VARESE «Il dolore per la scomparsa di Maurizio Bignami è forte, lo ricordano tutti come un amico e pilota esperto, ancora increduli dell’accaduto». Bignami, imprenditore e sportivo, classe 1958, era decollato con il suo aliante dall’aeroporto dell’Aero club Adele Orsi di Calcinate del Pesce sabato intorno a mezzogiorno. L’allarme è scattato quando non ha più risposto alle chiamate: i soccorsi sono stati immediati ma non c’è stato nulla da fare, il mezzo è precipitato sul Monte Zeda, nel Vco. Malore, tragica fatalità o un problema tecnico, sarà l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo a valutare la dinamica dell’incidente. Resta un fatto: era un pilota esperto e prudente: «Non ci sentiamo di avanzare ipotesi – dice il vicepresidente dell’Acao, Piero Magnaghi – Le indagini sono in corso e occorre rispetto per la famiglia, che abbiamo sentito e alla quale siamo vicini in questo grande dolore». «Maurizio – prosegue – era in collegamento fino a pochi secondi prima con un compagno di volo che, distante qualche chilometro, ha lanciato subito l’allarme ed è tornato indietro a cercarlo. Sabato mattina avevamo solo una ventina di voli, la metà del solito movimento».All’Aero club nessun volo ieri e bandiera a mezz’asta: «In segno di rispetto abbiamo sospeso le attività – commenta Magnaghi – era un uomo che aveva tanti interessi, oltre agli impegni con la famiglia
e il lavoro, lo vedevamo qui un paio di volte al mese». Nelle vicinanze del luogo della tragedia era in corso una festa degli Alpini, da lì infatti è partito anche un mezzo della Protezione civile, ma chi può aver notato delle “evoluzioni” del velivolo «ne ha soltanto visto la tragica traiettoria in caduta, escludo alcuna manovra di questo tipo» conclude Magnaghi. Ci vorrà oltre un mese per l’esatta dinamica: l’Ansv valuterà l’incidente in base a come il velivolo è stato ritrovato a terra e al recupero del registratore dei dati di volo. Alberto Albertazzi, direttore dell’aeroporto dell’Aero club di Calcinate tiene a sottolineare che «ogni incidente aeronautico fa effetto, ma nella casistica non è paragonabile ad esempio a quelli in autostrada. La nostra è un’attività che sì comporta dei rischi ma non è pericolosa meno di altre di questo tipo». Maurizio Bignami lavorava in proprio e aveva da sempre la passione per il judo, era anche istruttore; prima di passare al volo a vela per tanti anni, aveva volato con il deltaplano insieme agli amici del Delta Club di Laveno con cui aveva fatto tante gare e competizioni di livello nazionale: «Grande amico e campione – lo ricorda con affetto Flavio Tebaldi, presidente del Delta – oltre ai tanti impegni e alla famiglia, la moglie e due figli adolescenti. Volava per divertirsi».
s.bartolini
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