BUSTO ARSIZIOStrage sfiorata ieri mattina a Borsano. Alle 10 un’automobile inseguita dai carabinieri dopo aver forzato un posto di blocco, piomba sotto i portici a pochi metri dai tavolini del bar all’incrocio tra via Magenta e via Novara. L’uomo, un albanese di 28 anni, prima si dilegua fuggendo tra i palazzi del quartiere, poi nel pomeriggio si costituisce in caserma: ora è in
carcere in via per Cassano, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e furto di auto.Sono passati pochi minuti dopo le 10 del mattino e i tavolini del bar gelateria “La Kumpa”, sotto i portici del palazzo che si affaccia sull’incrocio tra via Magenta e via Novara, sono come tutte le domeniche pieni di persone intente a fare colazione e a leggere i giornali.
Nessuno può immaginarsi che in quegli istanti, lungo la via Magenta, un cittadino albanese di 28 anni a bordo di una Volkswagen Golf targata Como sta forzando un posto di blocco dei carabinieri. L’uomo, all’alt dei militari, prima fa finta di rallentare e poi accelera all’improvviso puntando un militare, che prontamente si getta a terra per evitare di essere travolto.
L’auto si tuffa a tutta velocità verso l’incrocio del bar: qui il guidatore prova a svoltare a destra, in via Novara, ma perde il controllo del mezzo, che colpisce violentemente il marciapiede e va a sbattere contro il muro del palazzo, infilandosi tra due colonne, a pochi centimetri dagli avventori seduti ai tavolini.
«Ce la siamo vista arrivare addosso – raccontano i testimoni – è stato pauroso».
Spaventati e preoccupati, i presenti si dirigono verso il guidatore per verificare le sue condizioni. L’uomo però, apparentemente illeso grazie all’airbag, scende in tutta fretta dall’auto, portando in mano un sacco nero (come quelli che si usavano per la pattumiera), e se la dà a gambe. Salta il cancelletto che conduce nel giardino del palazzo, poi salta la recinzione verso via Romentino e da qui si dilegua.<+togli_rientro>
Sul posto intervengono la polizia locale e i carabinieri di Busto Arsizio.
Iniziano le indagini e si scopre che il veicolo, di proprietà di un connazionale del malvivente, risulta rubato a Cermenate, nel Comasco. Nel giro di tre ore i militari riescono a risalire all’identità dell’uomo, residente a Castelletto Ticino e incensurato. A casa non si fa trovare ma, sentendosi braccato, poco dopo si presenta in caserma in piazza 25 Aprile per costituirsi: viene arrestato e portato in gattabuia.
e.romano
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