L’ondata di maltempo ha creato un nuovo mostro di bravura, il sindaco di Roma Alemanno, che dopo la nevicata che ha messo in ginocchio la città, al posto di ammettere le proprie responsabilità non ha trovato di meglio che polemizzare col capo della protezione civile. Il buon Alemanno ha detto che la protezione civile aveva previsto 35 millimetri di precipitazioni, ma il mitico sindaco non sapeva ciò che conosce anche il sindaco del più piccolo dei nostri paesi: che un millimetro di precipitazione corrisponde in
caso di neve a un centimetro circa. Possibile che nessuno glielo abbia spiegato, tra i tanti consulenti pagati a peso d’oro, almeno prima di passare in tv a ripetere più volte questa castroneria? Ma il meglio l’ha detto ad un talk show di domenica sera: Alemanno, che è stato ministro dell’agricoltura con Berlusconi, ha detto che tante piante si sono spezzate non perchè sono mal potate, come logico in questi casi, ma perchè a differenza degli alberi del nord non sono abituate alla neve…
Giuseppe Colombo
Sono giorni che Alemanno passa il tempo dell’emergenza a polemizzare da una televisione all’altra. Senso della sobrietà, zero. Senso del realismo, zero, Senso delle istituzioni, zero. Doveva tacere, darsi da fare, chiedere scusa per i disagi. Poi se la vedeva a tu per tu con chi doveva vedersela. Anche lunedì sera, da Vespa, il sindaco di Roma purtroppo non ha cambiato copione: nessun ravvedimento. Alemanno impostò la sua campagna elettorale dileggiando su sicurezza, organizzazione e difesa del territorio Veltroni: visto all’opera, i romani rimpiangono il predecessore. Lo rimpiangono anche i romani che politicamente non la pensavano (non la pensano) come lui. Quanto ai continui attacchi alla Protezione civile, è curioso che Alemanno contesti una branca dello Stato ridotta nei ranghi e nell’efficienza dal duro scontro fra Berlusconi e Tremonti durante il governo della medesima area politica cui appartiene il primo cittadino della capitale.
Max Lodi
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