Gallarate, a disposizione brande calde Ma i clochard forse non lo sanno

GALLARATE Sono rimaste vuote, martedì sera, le 15 brande messe a disposizione dei senzatetto al centro polifunzionale di emergenza di via degli Aceri. Ma la struttura resta aperta e pronta a ospitare i clochard.

«Ieri a pranzo abbiamo distribuito a tutti una mappa con le indicazioni per raggiungere il Cpe», racconta Chiara Sironi Pignataro, responsabile della Caritas cittadina e volontaria all’interno della mensa del “Buon samaritano”, la struttura allestita dalla parrocchia di Santa Maria Assunta in corso Italia.

Ed è proprio parlando con chi frequenta questa realtà che i volontari hanno percepito l’esigenza di uno spazio che accogliesse i senzatetto, mettendoli al riparo dal freddo record di questi giorni. Martedì hanno segnalato il problema al comune che, grazie alla collaborazione di tante associazioni cittadine, in poche ore è riuscito ad allestire la struttura.

Rimasta però desolatamente vuota la prima sera. «Forse è mancata una comunicazione puntuale», ammette la titolare dei Servizi sociali Margherita Silvestrini. «Noi martedì siamo rimasti un’ora in stazione e non abbiamo trovato molte persone – aggiunge Sironi Pignataro – forse il messaggio non è passato».

L’esigenza comunque c’è e i volontari si stanno impegnando per raggiungere i senzatetto gallaratesi: «Sappiamo che queste persone dormono all’interno dello scalo di piazza Giovanni XXIII – prosegue la responsabile della Caritas – Ma frequentano anche le stazioni di Busto Arsizio e Sesto Calende, quest’ultima molto gettonata perché è la più calda».

C’è anche chi cerca riparto all’interno del “Seprio Park”, per quanto i passaggi delle forze dell’ordine e del servizio di vigilanza recentemente istituito stiano scoraggiando i clochard dal dormire qui. E poi ci sono gli scantinati dell’ospedale, dove le persone senza fissa dimora cercano un riparo dal freddo.

Situazioni limite alle quali il Cpe vuole rappresentare un’alternativa, almeno per queste notti gelate. «Il mondo dei senzatetto è una realtà difficile da comprendere – spiega Sironi Pignataro – In questi giorni qualcuno ci chiede se può portare anche il proprio cane all’interno della sede della Protezione civile». Una domanda che in pochi si porrebbero, di fronte all’alternativa di passare la notte all’addiaccio insieme al proprio cucciolo.

«È un mondo in cui non si riesce a prevedere nulla: noi abbiamo contattato tutti, spiegando dov’è il dormitorio». Non resta che sperare che i clochard accolgano l’invito. «Abbiamo chiesto ad Amsc, in caso di neve, di rendere agibile l’accesso», puntualizza Silvestrini. Ad accoglierli, i senza dimora troveranno un letto, una bevanda calda e un bagno. Niente docce, però, e niente colazione: «Ci vorrebbero troppe autorizzazioni», impossibili da ottenere in tempi rapidi.

Il servizio sarà attivo fino a domenica. Ma, se le temperature rimarranno polari, c’è già l’accordo con i volontari per continuare ad ospitare chi è senza una casa.

Riccardo Saporiti

s.affolti

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