BELFORTE (c. fra.) Il panino più amato di Varese è sicuramente quello del Golden Egg, la paninoteca di via Avegno. Tutti i clienti si sono chiesti almeno una volta da dove arriva l’enorme filone di pane da cui Enrico Salina e la sua famiglia tagliano le famose fette dorate da farcire al momento. Non è mai stato un vero segreto: il pane del Golden Egg, è unico, ed è prodotto in viale Belforte dal panificio Famlonga. Lo racconta Luca Famlonga, panificatore storico del quartiere, da quasi dieci anni depositario di una ricetta che ha i suoi segreti, come tutte le tradizioni. La sua famiglia ha preso in gestione il panificio nel 1973, e da allora è uno dei punti di riferimento della città per tutti gli amanti del pane fresco. E di chi vuole un pane un po’ speciale, come quello del Golden Egg.
Luca e la sorella Laura sono cresciuti dentro il laboratorio e il negozio al civico 116 di viale Belforte, e oggi portano avanti l’azienda di famiglia. Sono gli unici ad avere il segreto di quel filone dorato, enorme e compatto da cui vengono tagliate le fette per i panini più desiderati della città. «Il filone è lungo poco più di 80 centimetri, con un diametro di circa dieci – racconta Luca – la sua caratteristica principale è
la compattezza: i panini del Golden Egg sono amati perché sono farciti senza risparmiare le salse, che non devono finire sul tovagliolo, ma restare tra le fette di pane». La ricetta è semplice: farina, acqua, lievito e un po’ di sale. Nient’altro. «Il segreto sta nel bilanciare la quantità degli ingredienti, tutti sempre naturali, e nel modo di impastare, per evitare la formazione dei buchi nella mollica». Dal suo bancone al Golden Egg, Enrico Salina taglia le famose fette da farcire e sorride: «è capitato che qualcuno abbia chiesto a Luca di creare un pane come il nostro». Ma Famlonga non li ha mai traditi, anche perché la paninoteca di via Avegno consuma un quintale di pane solo al sabato.
Nonostante questo, il Golden Egg non è l’unico cliente del panificio Famlonga, che serve diverse panetterie tra Malnate, Buguggiate e viale Borri. Un lavoro d’altri tempi, quello di Luca: «ogni notte iniziamo prima delle tre a lavorare – racconta – praticamente vivo con un altro fuso orario. Sono cresciuto in questo posto, fare il pane è la mia passione, non ce la farei a smettere».
e.marletta
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