Addio alla scuola a 14 anni Nuovi baby-disoccupati a Varese

VARESE Circa il 9% di dispersione scolastica alle superiori, in una scuola varesina che eccelle nei test Invalsi, ma che ha sempre meno prof per un numero di studenti che tende a crescere. E su cui, come se non bastasse, quest’anno è arrivata la mazzata dei presidi respinti dal Tar, lasciando 76 istituti su 106 con il preside dimezzato per le reggenze.È il quadro emerso dal rapporto di inizio scuola presentato dal dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, Claudio Merletti, e dall’assessore provinciale all’Istruzione, Alessandro Bonfanti.La scuola pubblica varesina, insomma, fa l’impossibile per dare la migliore formazione ai ragazzi, e i risultati dell’Invalsi confermano gli sforzi dei docenti. Ma il sistema regionale e nazionale rema contro, aumentando le difficoltà.Sono i numeri a dirlo, come spiega Merletti: «I risultati dei test Invalsi, sia per italiano che per matematica, confermano che gli studenti varesini sono molto più preparati della media lombarda, che già è tra le più alte a livello nazionale. Una conferma degli sforzi dei nostri professori, che lavorano in condizioni spesso difficili». I professori, ad esempio, sono diminuiti: 288 in meno rispetto all’anno 2011/2012, a fronte di un aumento di 2.828 alunni, dalla materna alle superiori. «Ma il gap verrà coperto con le

nomine a tempo determinato, che sono già state definite» spiega Merletti: i prof precari, infatti, questo pomeriggio al Manzoni riceveranno gli ultimi incarichi. Un dato che fa riflettere, anche se ancora non definitivo, è quello della dispersione scolastica: poco meno del 9% dei ragazzi si perde nel percorso dopo la terza media, che sia un liceo o istruzione professionale. E spesso entra in un limbo di disoccupazione. I ragazzi che ogni anno non iniziano alcun percorso formativo dopo la terza media, secondo l’Ust, sono circa 2.500, a cui vanno aggiunti i settecento che abbandonano a metà anno. Ed ecco arrivati a 3.200 studenti, il 9% di quei 37.212 che quest’anno si sono iscritti alle secondarie di secondo grado della provincia. Tra gli studenti la situazione è comunque complessa. 2.642 sono diversamente abili, e vengono assistiti da 1.091 insegnanti di sostegno, «un numero destinato ad aumentare nell’immediato». C’è poi il nodo dei ragazzi con disturbi dell’apprendimento, circa milleottocento studenti che hanno bisogno di strumenti e competenze adeguate. «Ma i corsi di aggiornamento per i docenti proseguono». Chiude la carrellata di dati l’assessore Bonfanti che, parlando della questione presidi, definisce «scandalose e politiche» le sentenze di Tar e Consiglio di Stato.

s.bartolini

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