VARESE Edoardo Bulgheroni è talento brado, fantasia, intuizione. Non è costruito e si vede. Il presidente della stella del basket, sabato, ha vissuto la sua première stagionale al Franco Ossola.
Solo o in buona compagnia?
In buonissima compagnia, con gli amici del calcetto a meno dieci gradi.
Gelo e basta, o scaldato dal Varese?
Scaldato dalla coperta e dal Varese che finalmente ha vinto in casa.
Cosa penserà in caso di: playoff rovinosamente mancati all’ultima giornata.
Impossibile.
Playoff con onorevole sconfitta in semifinale.
Già vista.
Playoff con bile cosmica e serie A mancata all’ultimo.
Che incubo.
Serie A.
I sogni si avverano.
Il babbo del pool di sponsor e del marchio Roosters cosa suggerirebbe a una società di calcio di serie B, in una città di medie dimensioni aggrappata alla Svizzera?
Sinceramente in questo momento c’è poco da consigliare, stanno facendo le cose giuste. Hanno anche uno sponsor con un’attività sulla cresta dell’onda, purtroppo legata alla crisi, ma ottima ai fini della società del Varese. Le cose giuste.
A una società di A, sempre in una città media aggrappata alla Svizzera?
Il salto è un po’ in alto. Credo che cambi veramente tutto: ne riparliamo quando succede, perché ci saranno gli spunti giusti.
Un parallelo cestistico per Pablo Granoche.
Il primo Arijan Komazec, bravo e forse un po’ sotto categoria.
Uno per Rolando Maran.
Il Dodo Rusconi della Cagiva di metà anni Novanta.
A proposito di pallacanestro: i calciatori vincono quasi solo fuori, la Cimberio quasi solo in casa. Ne sa qualcosa?
Lì è tutto un altro discorso. L’ho già detto a inizio anno, si respirano due arie diverse: il calcio ha un lungo abbrivio positivo, la pallacanestro mi sembra che vivacchi. Con questo abbrivio, in trasferta si può continuare così. Anche un Varese che di italiano ha solo Zecchin, davanti ormai abbiamo tanta classe straniera, intriga e attira; il basket non riesce a coinvolgere.
Ritornerebbe a fare sport in prima persona?
Ora come ora, no.
Perché si sentirebbe di non avere qualcosa da dare?
Sì, esattamente.
Chi vince lo scudetto del basket?
Ancora Siena. Spero Cantù, che lo meriterebbe, ma credo Siena.
Chi va in A di calcio?
Torino e Sassuolo diretti, l’ltra inizia con la V. Quindi fate voi: Verona, Varese, Vicenza, vattelapesca… chissà!
La sua Inter passa con il Marsiglia?
Tranquilli, ce la facciamo.
Più simpatico il Franco Ossola o il PalaWhirlpool?
Attualmente il Franco Ossola, motivi già esposti.
Abbatterebbe il palazzetto e lo stadio per rifarli?
Non ancora, perché con queste prospettive di pallacanestro va bene così. Senz’altro, invece, dovessero esserci un altro campionato di calcio e uno slancio tra i canestri. Per la Cimberio non la vedo come urgenza, non credo sia in testa alle priorità di municipalità e società.
Cosa pensa del modello Yamamay Busto Arsizio?
I modelli di successo sono tutti buoni, non sempre uguali ma buoni. Purtroppo in Italia il risultato è la prima cosa: dico purtroppo, perché qualora non dovessero vincere si metterebbe in dubbio un modello che è buono lo stesso. Il filtro delle vittorie offusca anche le cose migliori.
Cos’è una fast?
È una veloce… dunque: arriva il palleggiatore e alza, si vede uno che fa una finta mentre la palla viene schiacciata da quello che segue dietro.
Fuochino. Chiusura libera.
A Sassuolo oltre le tigelle, significa per vincere e per i tre punti: non credo perderemo.
Samuele Giardina
s.affolti
© riproduzione riservata