Gallarate, Imu e addizionale Irpef La pressione fiscale è in aumento

Gallarate – Ci sono 18 milioni e 600mila euro da pagare. A tanto ammonta il ‘conto’ dell’Imu, l’imposta municipale unica, per i gallaratesi. Una cifra che però è destinata ad aumentare. Così come l’addizionale Irpef.

Non è per niente roseo, per i contribuenti gallaratesi, il quadro che Alberto Lovazzano, titolare della Programmazione finanziaria, ha illustrato martedì sera alle forze di maggioranza. Perché il bilancio di previsione del 2012 porterà con sé un forte aumento della pressione fiscale.

Intanto c’è l’Imu, l’imposta introdotta sul finire dello scorso anno dal governo Monti, che peserà non poco sui portafogli dei gallaratesi. «Ad oggi è un discorso ancora aperto ma, a prescindere dalle nostre decisioni, l’impatto sarà rilevante», spiega Lovazzano. Sì, perché se anche Palazzo Borghi decidesse di non rivedere le aliquote, e già oggi l’assessore afferma che «non sarà così», i contribuenti dovranno versare 18 milioni e 600mila euro.

La beffa è che di questa somma ben 8,8 milioni finiranno nelle casse dell’esecutivo nazionale. A Gallarate ne rimarranno 9,8, cifra pari al gettito ‘storico’ della vecchia Ici. Come detto, però, la giunta di centrosinistra finirà per rivedere al rialzo le aliquote. Andando ad aumentare la somma che resterà in città per finanziare i servizi.

«Stiamo cercando di applicare questi incrementi in modo differenziato», spiega però l’assessore, «può essere che l’aliquota sulla prima casa cresca in una misura diversa rispetto a quella per tutti gli altri fabbricati». Negozi, fabbriche, seconde abitazioni dovrebbero insomma essere colpite in misura maggiore dagli aumenti dell’imposta municipale unica.

«L’orientamento è quella di tutelare la prima casa», conferma l’esponente della giunta, «si tratta solo di capire come conciliare questo indirizzo con l’esigenza di entrata, che ancora deve essere ben definita». Una definizione che arriverà «nel giro di tre settimane», visto che l’obiettivo è quello di approvare il bilancio entro la metà di aprile.

Sempre entro tre settimane il municipio fisserà le aliquote Imu e deciderà se agire anche sull’addizionale comunale Irpef, altra grande leva per incrementare le entrate. In questo caso, la legge consente un ulteriore incremento dello 0,25 per mille che, se venisse approvato, aumenterebbe gli introiti di Palazzo Borghi per circa 1 milione e 900mila euro.

Infine, non sono esclusi aumenti anche per quanto riguarda la Tarsu, ovvero la tassa sui rifiuti, e i servizi a domanda individuale, come ad esempio la mensa. «Decideremo in seconda battuta», chiosa Lovazzano, «ma l’efficacia di questi provvedimenti è modesta». Mentre, tra tagli ai trasferimenti e mancato rispetto del patto di stabilità, ci sono da recuperare 3,7 milioni.
Riccardo Saporiti

p.rossetti

© riproduzione riservata