Varese – Il presidente uscente della Camera di Commercio varesina, Bruno Amoroso, si ricandida. Ora che da regolamento è previsto il secondo mandato, Amoroso ha ufficializzato le sue intenzioni e fa un bilancio. Il nuovo consiglio della Camera di Commercio si insedierà dopodomani, il mandato era scaduto a luglio e i membri da 32 saliranno a 33.
Il presidente uscente è sostenuto dagli industriali, ma qualche giorno fa è arrivata le decisione degli artigiani di candidare l’attuale vice della giunta camerale, Renato Scapolan: la categoria ha individuato in lui la persona con le caratteristiche adatte a guidare tutti i settori, con l’obiettivo di una maggiore rappresentanza delle piccole e micro imprese. Amoroso si ripresenta e si prepara alla giornata di giovedì forte di esperienza e entusiasmo: «Quando mi insediai nel 2007 la mia intenzione era di agire in modo da poter guardare sempre tutti negli occhi. Credo di aver rispettato questo atteggiamento, con la regola di rispettare sempre tutti e miscelare le volontà delle varie parti. Lo avevo già detto uno o due anni fa, ho aspettato adesso a comunicarlo ufficialmente. Mi spinge a farlo la passione, ritengo di avere esperienza per poterlo fare, ho entusiasmo e so trasmetterlo agli altri. Per me sarà come un esame di conferma. Candidarsi da presidente uscente ha vantaggi e svantaggi: è un vantaggio perché gli altri già conoscono il tuo operato e se lo hai fatto bene, ma se hai operato male sanno anche quello. Come accaduto a Monza e a Milano, con le riconferme dei presidenti uscenti».
Amoroso spiega che l’impostazione che ha perseguito è sempre stata quella di «rapporti semplici, snelli, positivi». In merito alla proposta di Confartigianato e CNA di Scapolan candidato presidente, non sente di poter dare una risposta: «Sarebbe più giusto chiederlo a loro». Ma incalzato su qualche malumore o episodio pregresso replica: «No, non me l’aspettavo». Le priorità di questo mandato le ha dettate la crisi: «In questi cinque anni determinati indirizzi che avevamo hanno dirottato sul credito alle imprese. Si può decidere di spingere verso una direzione, ma sono poi gli eventi che ti fanno cambiare strategie». Dal 2008 le difficoltà diventano emergenze: «Il progetto Confiducia di credito alle imprese è stato un grande successo, ma ne avremmo fatto volentieri a meno
di questo successo» osserva Amoroso. «Dei fondi regionali disponibili – spiega – la provincia di Varese ne ha beneficiato del 34%». Si trattava di 3 milioni di euro dalla Camera e uno dalla Provincia, fondi non versati ma bloccati a garanzia dei crediti alle imprese, in alcuni casi anche fino al 70% dei crediti chiesti da alcune aziende. «Quella è stata un’operazione importante. Un’altra è stata la ‘salvacrediti’, per aziende che avanzavano crediti dalla pubblica amministrazione. Poi l’intervento che ha dato liquidità immediata per i dipendenti in cassa integrazione, anziché aspettare sette-otto mesi». Priorità alla sopravvivenza delle aziende: «Anche nel primo semestre del 2013 – dice – perché bisogna intervenire su quelle a cui manca poco al traguardo».
Amoroso sa che ciò che ha imparato in questi anni gli tornerà utile in futuro: «Ho sempre fatto della chiarezza uno stile di vita. I rapporti umani mi hanno arricchito, sono valori che senti e ti restano. Avere comportamenti corretti e schietti, superata la diffidenza iniziale, è una cosa che ti ripaga. Anche se certe volte costa essere come sono fatto io».
p.rossetti
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